“Là dove c’era l’erba”. Nelle foto aeree settant’anni di cambiamento urbano in Svizzera
Dal Ticino agli altri cantoni elvetici: l’Ufficio federale di topografia "swisstopo" offre la possibilità di osservare i grandi cambiamenti del territorio
Quanto è cambiato il paesaggio della Svizzera dal Dopoguerra a oggi? Come è mutato il paesaggio urbano e quanto è possibile osservare il consumo di suolo?
L’Ufficio federale di topografia “swisstopo” offre la possibilità di osservare i grandi cambiamenti del territorio attraverso un viaggio ancora più completo nella storia della Svizzera grazie a immagini aeree scattate dal 1946 a oggi. Vai all’infografica
Questi dati storici possono essere consultati gratuitamente tramite il visualizzatore di carte e geodati della Confederazione map.geo.admin.ch.
Le immagini sono quelle della raccolta «Viaggio nel tempo», che da quasi cinque anni permette di osservare i cambiamenti del paesaggio svizzero dall’alto. Swisstopo ha costantemente alimentato il visualizzatore map.geo.admin.ch con nuovi dati e più di 108 000 immagini aeree sono state integrate e georeferenziate.
Fino alla fine degli anni Novanta le immagini sono in bianco e nero. Grazie al colore il paesaggio acquista la sua dimensione reale. Anche le tecnologie impiegate per scattare le fotografie si sono evolute. Ciò significa che le immagini di oggi contengono molti più dettagli, come le strisce pedonali o i pannelli solari sui tetti degli edifici. Nel corso degli anni, la superficie coperta dalle immagini aumenta progressivamente di anno in anno. L’acquisizione digitale dei dati nel 2005 ha consentito un trattamento più rapido delle immagini.
Dal 1946, il paesaggio naturale e urbano è cambiato in modo significativo: le foto aeree mostrano, ad esempio, le diverse fasi di costruzione del Politecnico di Zurigo, la realizzazione dell’aeroporto di Ginevra o della diga della Val Verzasca in Ticino (grafica sotto – clicca sull’immagine per aprire l’infografica). Molti altri esempi di questo tipo si possono osservare in tutta la Svizzera.
Le grafiche
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