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Le regole della Val Grande per proteggere i nidi dei falchi pellegrini

Divieto di arrampicata per alcuni mesi lungo la parete del Sasso Bianco, nel Comune di Premosello Chiovenda. Il provvedimento del parco per tutelare i rapaci

falco pellegrino valgrande

All’interno del Parco Nazionale Val Grande è da tempo accertata e ampiamente testimoniata la presenza di varie specie di uccelli rapaci. In base alla relazione tecnica “Indagine sulla presenza di aquila reale e falco pellegrino nel Parco Nazionale della Val Grande” (Pastorino A, Bassi E. & Piana M. 2020), agli atti dell’ente, non solo il territorio del Parco Nazionale Val Grande è risultato essere un importante sito di presenza e nidificazione del falco pellegrino, ma è anche stato evidenziato come le forme di disturbo al nido siano la principale fonte di minaccia per le specie tipicamente rupicole, come questo rapace, che necessita di pareti rocciose per nidificare.

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In particolare, proprio l’arrampicata sportiva costituisce la forma di disturbo più diffusa e impattante, poiché la presenza di scalatori nelle vicinanze di un nido comporta spesso l’abbandono (anche se in genere solo momentaneo) dello stesso da parte degli adulti, esponendo uova e nidiacei al rischio predazione da parte dei corvidi. Si ricorda, inoltre, che il falco pellegrino è una specie comunitaria inserita in Allegato 1 della Direttiva Uccelli (79/409/CEE) e oggetto di tutela secondo l’articolo 2 della legge 157/92. Proprio da studi come quello citato e dall’osservazione costante svolta dal Reparto Carabinieri del Parco di alcuni siti particolarmente adatti a questi animali, si è potuto constatare la nidificazione del falco pellegrino presso la parete di roccia adibita anche a palestra di arrampicata, in località Sasso Bianco nel Comune di Premosello Chiovenda.

L’attività di monitoraggio e la tempestività nelle disposizioni dell’Ente servono anche a limitare il più possibile la chiusura della parete a un’attività sportiva molto amata e che raccoglie numerosi appassionati all’interno del Parco. All’inizio della settimana i Carabinieri Forestali hanno avvistato i primi voli di ricognizione del falco e l’Ente ha quindi prontamente diramato il divieto dal 22 febbraio 2023 fino al 31 luglio 2023 dell’attività di arrampicata sportiva, nonché la frequentazione dell’area in oggetto. Il divieto sarà opportunamente segnalato con cartellonistica e comunicato alla popolazione e al mondo degli appassionati dell’arrampicata sportiva.

Fin dalla sua nascita l’Ente Parco si occupa di conservare e preservare le condizioni favorevoli al mantenimento degli habitat per la ricolonizzazione di specie bandiera come quelle dei grandi rapaci diurni, promuovendo e coordinando l’attività di fruizione sostenibile ed ecologica del suo territorio. In quest’ottica il divieto è quindi limitato temporalmente alla delicata fase della nidificazione e svezzamento dei pulli, garantendo l’accesso alla parete agli appassionati di arrampicata durante il resto dell’anno. Nuovi falchi voleranno presto nei cieli della Val Grande e gli appassionati di arrampicata potranno tornare ad allenarsi.

Pubblicato il 23 Febbraio 2023
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