Campagnano conquista tutti con la sua sagra, fra buon cibo, la magia del belvedere e il ricordo del volontario scomparso
Fra le feste più amate del lago Maggiore d'estate, anche in questo 2025 la sagra di San Rocco a Campagnano, nel comune di Maccagno con Pino e Veddasca, è stata un successo. Tanti volontari, buon cibo, la magia del belvedere e il ricordo di un caro amico

Ci sono scorci che non ci si stanca mai di ammirare. Uno di questi, fra i più amati in provincia di Varese, è quello di San Rocco, in località Campagnano, nel comune di Maccagno con Pino e Veddasca.
Un incantevole balcone a circa 600 metri di altitudine, circondato dal verde che si affaccia sul lago Maggiore, che permette di ammirare la sponda svizzera, quella piemontese e quella lombarda del lago.
Davanti l’omonima chiesetta, ogni anno si celebra nei giorni intorno a Ferragosto la sagra di San Rocco. La tradizione – venuta meno per qualche estate, fra Covid e impasse organizzative – è rientrata col botto lo scorso agosto fra gli appuntamenti irrinunciabili dell’estate in Val Veddasca.

Ogni estate fra le feste più amate del lago Maggiore
Grazie ad una proficua collaborazione fra gli Amici di Campagnano e la Pro loco Maccagno, anche in questo 2025 si è tenuta la fortunata kermesse, rivelatasi un successo di pubblico e partecipazione, attirando come sempre i residenti e i tanti villeggianti che popolano la valle d’estate.
In massa, il 14, 15 e 16 agosto sono arrivati a Campagnano per trascorrere serate all’insegna del buon cibo e dell’allegria, in tantissimi casi senza resistere alla tentazione di tirar fuori lo smartphone e immortalare il belvedere.

Soddisfatti gli organizzatori che, in questa edizione, hanno unito al desiderio di impegnarsi per il proprio borgo, anche l’emozione di celebrare l’amicizia.
Il ricordo di Gianni, il volontario venuto da Milano che aveva conquistato tutti
In cucina, fra i volti stanchi ma felici di lavorare insieme, quest’anno mancava quello di Gianni Lesmo, un volontario scomparso lo scorso marzo.
I suoi amici hanno voluto ricordarlo con una lettera capace di emozionare chiunque lo conoscesse. Parole capaci di colpire chi in questi giorni ha notato un foglio bianco appeso in cassa con doppio scotch, appiccicato proprio sotto il menù.
Gli amici di Campagnano lo hanno voluto omaggiare con filmati delle edizioni passate della festa, una mostra di alcuni suoi lavori e questo pensiero:
Caro Gianni.
Come puoi vedere, anche quest’anno stiamo cercando di riproporre la nostra bella festa di Ferragosto. Ci costa tanta fatica sai?
“Siete i soliti sfaccendati!” penserai con quel tuo mezzo sorriso.
No Gianni, a differenza di altre volte quando ci lamentavamo di dover montare e smontare il tendone, di dover trasportare frigoriferi, di piazzare tavoli, di piantare chiodi sotto il sole, di rugare la polenta, la fatica di cui parliamo oggi è ben diversa. E’ una stanchezza che non riesci quasi a sopportare se ti fermi a pensare troppo e che nasce dalla difficoltà di dover continuare ad andare avanti quando le persone a cui teniamo, un bel giorno e a volte senza nemmeno avvisare, salutano la compagnia. Per sempre.
In questi ultimi anni è successo in diverse occasioni e per noi, ogni volta, è stata dura rialzarsi e ripartire sempre più pochi, sempre più soli.
Ed è successo nuovamente qualche mese fa. Abbiamo perso anche Te, ti abbiamo dovuto dire addio, ti abbiamo pianto, ti abbiamo lasciato andare.
Tu, arrivato anni fa a Campagnano quasi senza far rumore. Hai cercato di adattarti piano piano ai ritmi diversi del nostro paese, ad avvicinarti alle persone con la tua cortesia e con il tuo sorriso e forse anche con un po’ di timore di non essere bene accolto. Beh, detto tra noi, effettivamente qui a Campagnano non siamo il massimo della cordialità e non facciamo neanche nulla per nasconderlo. Ma a differenza di altri tu non ti sei mai lamentato delle mancanze e delle difficoltà che bisogna affrontare alle nostre altitudini, hai saputo capire noi e il nostro bel Campagnano. Ti sei seduto a San Rocco e lì, tra il lago ed il cielo, hai forse compreso che quello era un luogo che avresti potuto amare e che ti avrebbe saputo amare. Ti sei rimboccato le maniche e ti sei chiesto cosa potevi fare per contribuire a rendere migliore il nostro paese e lo hai fatto molto bene. Un po’ come cerchiamo di fare noi da sempre, come ci hanno insegnato i nostri padri, i nostri nonni. Qualche imprecazione, un’occhiata al cielo e poi sotto con chiodi e martello, mettendoci tutto l’impegno possibile.
Siamo consapevoli che le luci del Ferragosto di quest’anno, malgrado tutti i nostri sforzi, non potranno essere brillanti come gli anni precedenti. Già… perché solo chi ti conosceva bene sa che il tuo lavoro non si limitava solamente a collegare dei cavi e montare lampade in maniera tale che non saltasse tutto, ma c’era passione, cura dei dettagli, amore per quello che stavi facendo oltre al piacere nello stare in compagnia. Ed è stato tanto bello averti tra di noi e con noi.

Grazie Gianni, per tutto. Sappi che ci manchi. Ci manca la tua ironia, ci manca la tua simpatia, ci mancano quelle quattro chiacchiere che eri sempre disposto a scambiare ogni volta che ci si incontrava. Anche quando ti arrabbiavi ci piacevi, perché in quella rabbia c’era tutta la passione per ciò in cui credevi. Ti ricorderemo sempre con affetto. Soprattutto quando saremo qui, a San Rocco di Campagnano.
I tuoi amici
Campagnano, agosto 2025
La pioggia che non ha saputo rovinare la festa

Fra emozioni e piatti fumanti, dunque, la sagra di San Rocco è stata un successo, e la pioggia, venuta a tentare di guastare l’atmosfera gioiosa che si respirava a Campagnano, ha reso tutto ancor più prezioso.
E c’è perfino chi si è inventato soluzioni creative per non farsi rovinare la serata di festa.

Le cose belle, restano. Con uno sguardo al cielo pensando a chi non c’è più, con i giovani volontari pronti a impegnarsi e le persone felici di stare insieme.
A Campagnano, nella verde Val Veddasca, questi giorni di Ferragosto sono andati cosi.

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