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Enpa: “Cuccioli nascosti in un furgone. Nuova conferma di un traffico sempre più spietato”

Duro il commento dell'Enpa: "Finché continueremo a comprare cuccioli come oggetti da regalare o possedere, i trafficanti avranno un mercato"

cani sequestrati

Una scoperta avvenuta su un tratto dell’autostrada A4, al confine tra Piemonte e Lombardia, accende di nuovo i riflettori su un mercato sommerso e brutale: il traffico illegale di cuccioli. Nove cagnolini – di razza maltese e Shih Tzu – sono stati trovati stipati in due scatoloni destinati originariamente al trasporto di banane. Senza documenti, senza vaccini, senza alcuna tutela.

La scoperta è stata commentata dai volontari di Enpa, ente per la protezione degli animali. “Non si tratta di un caso isolato. Questo sequestro è l’ennesimo episodio di una rete criminale che attraversa le frontiere europee. Cuccioli spesso provenienti da allevamenti non autorizzati dell’Est Europa, introdotti in Italia con documenti falsificati e rivenduti a caro prezzo su internet o tramite canali informali”.

Furgone fermato per un controllo, all’interno nove cuccioli nascosti negli scatoloni

“Il traffico illegale di cuccioli è una piaga che coinvolge l’Italia e l’intera Europa – denuncia Carla Rocchi, presidente nazionale di Enpa – Gli animali vengono trasportati come merce, spesso in condizioni disumane. Chi lucra su queste vite e inganna i cittadini deve essere perseguito senza sconti”.

Dietro ogni acquisto impulsivo di un cucciolo di razza c’è un anello di una catena fatta di crudeltà, illegalità e finzione. “Finché continueremo a comprare cuccioli come oggetti da regalare o possedere, i trafficanti avranno un mercato – aggiunge Rocchi – Gli animali non si comprano, si adottano. Scegliere un rifugio o un canile non significa solo salvare una vita, ma stroncare un business criminale”.

Le autorità italiane continuano a intensificare i controlli su strada, ma il vero cambio di passo non può prescindere da una presa di coscienza collettiva. Il traffico di cuccioli non è un problema di frontiera. È una responsabilità condivisa.

Pubblicato il 17 Giugno 2025
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