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Completata a Bellinzona la Centrale comune d’allarme

La nuova Centrale raduna in un solo edificio la Polizia cantonale, l'Amministrazione federale delle dogane, la Federazione pompieri ticinesi e e la Federazione ticinese servi di ambulanza

Cecal Bellinzona

E’ stato inaugurato questa mattina a Bellinzona il tassello conclusivo della Cecal, la nuova Centrale comune d’allarme che raduna in un solo edificio la Polizia cantonale, l’Amministrazione federale delle dogane, la Federazione pompieri ticinesi e e la Federazione ticinese servi di ambulanza.

Dallo scorso 1° aprile è attiva nello stabile anche la sede ufficiale a livello cantonale di ricezione e trasmissione degli allarmi 144 su rete fissa e mobile. Si completa in questo modo il progetto che raggruppa ora sotto lo stesso tetto gli enti di primo intervento a livello cantonale.

Nel 2020 due importanti novità avevano coinvolto in primo piano la Cecal: lo spostamento di parte della struttura dell’Amministrazione federale delle dogane e l’arrivo del numero 118 dei Pompieri ticinesi, gestito dal personale della Polizia cantonale presente in centrale. La prima aveva poi permesso di recuperare degli spazi, un’opportunità immediatamente colta dalle autorità politiche ticinesi e dal comando della Polizia cantonale, per proseguire sulla via della condivisione della struttura con gli enti di primo intervento presenti sul territorio.

In meno di un anno è nata e si è sviluppata l’idea di integrare anche la Centrale di allarme e coordinamento sanitario Ticino Soccorso 144 nel nuovo polo delle urgenze. Una proposta accettata con entusiasmo da parte della Fctsa, la Federazione cantonale ticinese servizi autoambulanze, che ha sposato la visione e la missione di questo centro di competenza, il più moderno a livello svizzero.

Dalla primavera 2021 nella Cecal hanno così preso posto anche gli operatori della centrale Ticino soccorso, nonché gli uffici amministrativi della Fctsa.

Questa mattina l’inaugurazione, con il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi che ha ribadito l’unicità della centrale a livello svizzero, che pone il Ticino quale cantone faro nell’ambito del soccorso alla popolazione. Gobbi ha anche ricordato l’importanza della funzione ricoperta dalla Crcal l’anno scorso nel contesto della gestione della pandemia, che ha ospitato lo Stato maggiore cantonale di condotta.

Raffaele De Rosa, direttore del Dipartimento della sanità e della socialità ha sottolineato l’importanza del lavoro del 144. Un numero semplice da memorizzare e da comporre, capace di garantire dall’altro capo del filo una risposta qualificata e competente, in grado di tranquillizzare chi si trova nel bisogno di soccorsi, di suggerire come comportarsi e di agire affinché i soccorritori possano celermente raggiungere il luogo dell’emergenza: «Questo è possibile  grazie alla rete capillare dei servizi ambulanze, che coprono tutto il territorio cantonale. Un sistema di pronto intervento e di cura che rappresenta un vero e proprio fiore all’occhiello del nostro sistema sanitario».

Il comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi ha espresso la sua soddisfazione per il completamento del progetto di integrazione di tutti gli enti di primo intervento, sottolineando in particolare l’eccezionalità nelle tempistiche di realizzazione: «Oggi la Cecal rappresenta un vero e proprio centro di competenze per quanto riguarda l’attivazione delle misure d’urgenza sul territorio cantonale e il coordinamento tra i diversi partner della sicurezza».

Per il presidente della Fctsa Luciano Anselmi l’utenza non potrà che beneficiare di questa nuova situazione logistica; il coordinamento delle risorse sarà infatti sempre più mirato ed efficiente, permettendo di prestare soccorso ai pazienti in tempi rapidi e in un contesto altamente professionale.

Qui sotto il filmato di presentazione dell’attività della Centrale:

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Pubblicato il 21 Settembre 2021
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