Quantcast

Il Parco mariano a Comabbio passa a un gestore privato

L'area di proprietà della Curia era stata gestita per 40 anni da un gruppo di volontari. La parrocchia e gli organi della diocesi hanno però deciso di affidare l'area in affitto a un imprenditore locale

spiaggia del prete comabbio

Il Parco mariano che da Comabbio si affaccia sulla riva del Lago di Monate ha riaperto, ma ad accogliere i visitatori questa stagione estiva non ci saranno più i volontari. A maggio, l’area nota a molti come la “Spiaggia del prete” è stata infatti assegnata in gestione a un imprenditore locale.

Una decisione che la Curia, proprietaria dell’area, ha raggiunto dopo quasi un anno di trattative e incontri con privati e col gruppo di volontari, che per anni – fino a quel momento – aveva gestito e tenuto ordinato il parco mariano per conto della parrocchia di Comabbio.

«Gli organi della Curia – spiega Enrico Carulli, parroco della comunità pastorale Comabbio Mercallo – hanno fatto questa scelta soprattutto per tutelare la parrocchia e lo stesso parroco, colui che alla fine è ritenuto responsabile della struttura. Le nuove regole per il contenimento della pandemia hanno reso impossibile affidare nuovamente la gestione del parco ai volontari. Inoltre, il parco risulta area boschiva  e non è considerato una spiaggia. Per sfruttarlo da questo punto di vista servirebbero autorizzazioni ulteriori».

La decisione ha però lasciato l’amaro in bocca ai volontari, che al termine della stagione turistica 2020 avevano a loro volta sottoposto alla parrocchia una proposta per la gestione dell’area. «Nessuno ci ha chiamati per comunicarci la decisione finale e per concordare la transizione – commentano i volontari con una lettera -. Un bel giorno ci siano alzati e abbiamo appreso, grazie a un post pubblicato su Facebook da una persona capitata lì per caso, che il parco era stato “dato in affitto” all’imprenditore, la cui prima mossa era stata quella di aumentare le tariffe sino a raddoppiarle e vietare le grigliate, che tanto piacevano agli ospiti».

«Il Parco mariano – raccontano i volontari – era una realtà che da 40 anni offriva un luogo di svago a buon mercato per famiglie, oratori e chiunque desiderasse passare una giornata di relax in riva al Lago di Monate. Era gestito da un gruppo di volontari non retribuiti, che da sempre godeva della massima fiducia dei parroci, e che si occupava della gestione dell’area: dalla manutenzione fuori stagione alla ricezione nel periodo estivo. Il luogo offriva un ambiente il più possibile pulito, ordinato e pochi, essenziali, servizi. Ciò ne giustificava il biglietto d’ingresso contenuto rispetto ai lidi limitrofi. Vi è da precisare che l’integrità degli incassi era conferita alla parrocchia di Comabbio, pari a più di € 30.000,00 all’anno, e che i volontari non avevano alcuna libertà di spesa».

«La nostra proposta – spiegano i volontari – avrebbe permesso di mantenere il luogo per quello che era, con le tariffe pari a meno della metà dei lidi limitrofi ed eravamo disposti anche a costituire un’associazione no-profit che destinasse tutti gli incassi alla parrocchia, consentendole così di scaricare delle responsabilità pur continuando a incassare la medesima somma degli anni precedenti. Ora però abbiamo paura che la scelta fatta dal parroco e dal Consiglio per gli Affari economici si ripercuota drammaticamente su un luogo che era nato per le famiglie, e che temiamo diventi l’ennesimo lido dei nostri laghi unicamente votato al profitto».

Pubblicato il 19 Luglio 2021
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore