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Piemonte come ai tropici e poi frane, incedi e caldo: presentato lo stato dell’ambiente 2017

In tutta la Regione calano i giorni piovosi, ma le precipitazioni aumentano nel Verbano

Piemonte come ai tropici e poi frane, incedi e caldo: presentato lo stato dell’ambiente 2017 In tutta la Regione calano i giorni piovosi, ma le precipitazioni aumentano nel Verbano

La tropicalizzazione del clima, con periodi di siccità alternati a precipitazioni forti e improvvise e relativo dissesto dei terreni, l’inquinamento, il consumo del suolo e la gestione dei rifiuti, ma anche le politiche messe in atto dall’amministrazione per puntellare una strategia sempre più votata alla resilienza e allo sviluppo sostenibile: sono solo alcune delle problematiche emerse dalla Relazione sullo stato dell’Ambiente in Piemonte, la raccolta di dati annuale realizzata da Arpa e Regione Piemonte, e presentata oggi a Torino al Museo A come Ambiente.
Le ondate di caldo con associati episodi acuti di innalzamento dei livelli di ozono nell’atmosfera, le precipitazioni intense associate a grandinate, l’alternanza di siccità estrema –  come quella del 2017 – a periodi di pioggia prolungati come nel maggio 2018, gli impatti sull’ecosistema, sono situazioni che colpiscono sempre più spesso il Piemonte. La meteorologia influenza la qualità dell’aria e il periodo siccitoso prolungato ha determinato il superamento del limite giornaliero di polveri sottili (50 microgrammi al metro cubo) in circa il 70% delle stazioni presenti sul territorio piemontese con 118 superamenti nell’agglomerato torinese. In Piemonte, dal 2012 ad oggi sono stati consumati 1416 ettari di suolo che equivalgono a circa 1600 campi da calcio.
Sono solo alcuni numeri della relazione sullo stato dell’ambiente in Piemonte che riguardano, come ogni anno, le tre grandi matrici ambientali: aria, acqua e suolo e il clima come macro-area cognitiva.

La Regione – ha fatto sapere l’assessore regionale all’Ambiente, Alberto Valmaggia –  ha formalizzato la decisione di avviare la Strategia regionale sui cambiamenti climatici, come primo tassello della Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile, che dovrà essere costruita entro maggio 2019. I principi della sostenibilità informano tutta l’attività della Giunta regionale di quest’anno. Il Piano Paesaggistico Regionale di recente approvato, il redigendo Piano di Qualità dell’Aria, l’avvio della revisione del Piano di Tutela delle Acque, i disegni di legge per la gestione sostenibile del territorio (contenimento del consumo di suolo e recupero dell’edificato), la redazione e l’approvazione di nuovi Piani di Gestione dei siti di Rete Natura 2000, la pianificazione sui rifiuti e l’economia circolare, la sensibilizzazione diffusa, la nuova pianificazione energetica/ambientale, il Piano Trasporti sono solo alcuni degli esempi di quanto si sta facendo, direttamente o indirettamente, per migliorare la qualità del nostro ambiente e delle sue risorse, in un approccio che sempre di più va a valorizzare e a indagare anche le dimensioni sociali ed economiche dei processi e dei percorsi messi in atto”.   

Il direttore generale di Arpa Piemonte, Angelo Robotto, ha parlato dei dati del 2017 confrontandoli con i dati del passato “Fare un confronto tra i dati che oggi presentiamo e quelli del passato è quindi importante per comprendere come sta cambiando l’ambiente in cui viviamo. Dopo più di quindici anni la qualità dell’aria è sicuramente migliore: dai 254 superamenti per il PM10 nella stazione di Torino-Grassi del 2001 siamo passati ai 112 del 2017 anche se il rispetto del limite dei 35 giorni di superamento di 50 microgrammi al metro cubo è ancora lontano. Anche ozono e benzene sono in trend positivo e inquinanti come piombo o monossido di carbonio da anni sono ben al di sotto dei limiti di legge. I miglioramenti sono il risultato delle politiche ambientali messe in atto, dell’evoluzione dei motori e dei combustibili, del teleriscaldamento e da di una accresciuta consapevolezza dei cittadini.  Un evento eccezionale nel 2017 è stato quello degli incendi boschivi che nell’autunno hanno interessato torinese e cuneese. Alimentati dalla siccità e dal forte vento, hanno influenzato sia la qualità dell’aria – la stazione di Beinasco il 27 ottobre ha registrato per il pm10 354 microgrammi al metro cubo, valore più alto mai registrato in Piemonte dal 2000 ad oggi – che la stabilità del territorio interessato. La colata di fango e detriti che ha interessato Bussoleno il 7 giugno scorso è l’esempio più critico e attuale”.

I dati completi sono disponibili su www.arpa.piemonte.it/arpa-comunica/file-notizie/2018/arpa-sintesi-2018-18giu18d.pdf, in basso i dati più significativi in sintesi.
 

TEMPERATURE
L’andamento delle temperature massime negli ultimi 60 anni in Piemonte presenta un trend positivo statisticamente significativo, più accentuato nel periodo dal 1981 al 2017 rispetto all’intero
periodo 1958-2017. Quindi si può affermare che le temperature massime sono aumentate di circa +2°C negli ultimi 60 anni, risultato in linea con quanto evidenziato dalla letteratura per l’area alpina: un’area dove il riscaldamento globale si manifesta in modo più deciso. Questo aumento sembra essere più accentuato in primavera e in estate e, in generale, nelle zone montane.

PRECIPITAZIONI
Considerando gli ultimi 60 anni, non si evidenzia un trend significativo nella pioggia giornaliera sul Piemonte. Facendo un’analisi degli ultimi 17 anni rispetto al periodo di riferimento 1971-2000, si osserva una forte diminuzione del numero di giorni piovosi, un aumento della precipitazione cumulata annua nel Verbano, in corrispondenza della zona del Lago Maggiore, una lieve diminuzione complessiva delle precipitazioni sul resto della regione, più rilevante sul biellese e sulla fascia meridionale tra Cuneo e Alessandria.

ONDATE DI CALORE
Durante l’estate 2017 il numero di giorni tropicali è sempre stato sensibilmente al di sopra delle medie del periodo, come anche le notti tropicali. Il valore massimo di giorni tropicali è stato raggiunto nella città di Novara con 88 giorni rispetto ad una media di 29 nel periodo 1991-2015. Le notti tropicali hanno raggiunto il loro massimo a Biella con 38 notti rispetto ad una media di 33.

SICCITA'
ll 2017 è stato il 4° più siccitoso degli ultimi 60 anni. La pioggia caduta nel corso dell’anno è stata pari a circa 724 mm (meno 26% rispetto al valore storico di riferimento). Sull’intera regione la fenomenologia si è protratta fino a fine anno e ha raggiunto il culmine tra il mese di ottobre e novembre: a partire
dall’11 settembre 2017 e fino al 4 novembre 2017, si sono osservati 55 giorni consecutivi con precipitazione media sul Piemonte inferiore ai 5 mm. Ciò equivale ad un lungo periodo siccitoso proprio nella parte dell’anno più piovosa dal punto di vista climatologico. Tutti i bacini, ad eccezione dei bacini di Toce e Sesia, sono entrati in siccità “severa” o “estrema” durante l’autunno 2017.

AGRICOLTURA
L’effetto di un inverno senza neve e con poca pioggia, associato ad un periodo primaverile/estivo altrettanto siccitoso e con temperature molto al di sopra della media, ha causato notevoli danni alle colture non irrigue e, spesso, anche a quelle irrigue.
Il totale dei danni rilevati alle produzioni agricole èpari a 185 milioni di euro per l’intero territorio piemontese.

INCENDI
Nel 2017, il deficit idrico estivo e autunnale ha creato le condizioni favorevoli al propagarsi di numerosi incendi boschivi, favoriti anche da giornate con forti venti caldi di ricaduta (foehn).
In particolare, tra la fine di ottobre e i primissimi giorni di novembre si sono verificati contemporaneamente numerosi e vasti incendi, concentrati in alcuni punti della città metropolitana di Torino (aree del canavese, pinerolese, Val Chisone e bassa Valle Susa) e della provincia di Cuneo.

TRASPORTI
Aumenta il traffico veicolare e aumentano le autovetture con standard emissivi meno inquinanti. Permane il trend in diminuzione del numero di incidenti, feriti e morti degli ultimi dieci anni.

BALNEAZIONE
In relazione alla qualità delle acque di balneazione, delle 94 zone controllate nel 2017, 72 sono classificate Eccellenti, 15 Buone e 6 Sufficienti, soddisfacendo quindi l’obiettivo europeo, che poneva il raggiungimento della qualità almeno Sufficiente entro la fine della stagione 2015.

RISCHI NATURALI: FRAGILITA' DEL TERRITORIO
Il 49% del territorio piemontese in ambiente montuoso, unitamente ad una particolare configurazione morfologica che favorisce l’intensificarsi delle precipitazioni, rende il territorio piemontese fragile e soggetto a fenomeni di dissesto, quali frane, allagamenti e piene torrentizie. Ad oggi sono stati rilevati circa 36.700 fenomeni attraverso il Sistema Infor- mativo Fenomeni FRAnosi in Piemonte, di entità varia, di cui 639 sono stati studiati in maniera più approfondita. Inoltre la Rete Regionale di Controllo dei Movimenti Franosi controlla circa 300 di questi fenomeni. Nel corso del 2017 l’andamento meteorologico è stato tale da non dare origine a fenomeni di particolare rilevanza, ad esclusione della frana sviluppatasi in comune di Mondovì (CN) il 29/12/2017 e che ha interessato gli edifici dell’Istituto Alberghiero.
La colata di fango verificatasi a Bussoleno (TO) nel giugno 2018, proveniente da un bacino fortemente vulnerato dagli incendi dell’ottobre del 2017, indica la necessità di una continua attenzione alla gestione delle varie componenti ambientali che sono sovente correlate tra loro e deve suscitare riflessioni su come la gestione del territorio e il corretto utilizzo degli strumenti di governo meriti una visione univoca e coordinata.

AMIANTO
In relazione alla diffusione dell’amianto e alle conseguenti necessità di conoscenza e intervento per la tutela del territorio e della salute dei cittadini, Arpa Piemonte, in accordo con Regione, effettua numerose attività inerenti le problematiche legate alla presenza di amianto in rifiuti, siti dismessi e coperture di edifici.
A giugno 2018 sono state verificati 47.000 siti con coperture in fibrocemento e di questi sono risultati positivi alla presenza di MCA (materiali contenenti amianto) 38.400 siti.

 

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Pubblicato il 24 Giugno 2018
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