Provincia in “profondo rosso”, sindaci divisi sulle dimissioni del consiglio

La Provincia non è ancora in grado di chiudere a pareggio il bilancio 2017.  Disavanzo sceso da 5 milioni e 400 mila a 3 milioni e 600 mila euro che Stefano Costa, come tutti gli altri presidenti degli enti in difficoltà è autorizzato a inserire nel bilancio che approderò in consiglio il 31. A meno che, giovedì 26, dal ministero dell'Interno, non arrivi l'autorizzazione ad avviare il piano di riequilibrio. Troppo poco, per le minoranze di "Lago e Monti" e "La Provincia per il Territorio" per rinunciare a mettere ai voti, all'assemblea dei sindaci di ieri pomeriggio,  la mozione sulle dimissioni in massa del consiglio e il vincolo al presidente di avviare una consultazione tra i colleghi perché facessero lo stesso. "Lo dobbiamo ai nostri cittadini che, quando si sentono rispondere che non ci sono soldi, ci chiedono: ma allora che ci state a fare?". L'estremo tentativo di compromesso di Costa, inserire un termine temporale, entro il quale, eventualmente, riconvocare l'assise dei primi cittadini e mettere ai voti il documento. A quel punto, i sindaci del Pd e delle liste civiche ad esso collegate, sono usciti dall'aula facendo mancare il numero legale. L'assise non ha potuto nemmeno esprimersi sull'ordine del giorno di Rino Porini (Lago e Monti) di richiesta alla Camera di commercio di ricorso al Tar contro l'accorpamento della sede di Baveno al quadrante Novara, Vercelli, Biella.