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Crepet al Maggiore: il coraggio per guardare al futuro

Crepet al Maggiore: il coraggio per guardare al futuro

VERBANIA – “Oggi c’è necessità di aver coraggio, il coraggio è una ricerca, come la felicità” esordisce così ieri sera a Verbania, al teatro Maggiore, Paolo Crepet, per una serata dedicata al tema del coraggio cui lo psichiatra scrittore ha dedicato il suo ultimo libro, edito da Mondadori.

L’incontro si inseriva nella Settimana del Sociale di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale e aveva il patrocinio del Comune di Verbania; il sindaco Silvia Marchionini ha dato il saluto di benvenuto alle persone presenti in sala e al professor Crepet.

Due ore filate di monologo, non una lezione, ma una chiacchierata mai banale, neppure quando i toni si son fatti leggeri, con un pubblico attento e numeroso ad ascoltare e anche a scrivere le proprie riflessioni sul coraggio su biglietti che, al termine, Crepet ha letto e commentato, con una palpabile emozione e partecipazione.

Il coraggio smuove le comodità: “Coraggio smisurato, chiunque ha fatto qualcosa ha fatto così e oggi pensiamo che si debba fare il contrario” ha detto, riferendosi alla nostra società, immobile e ripiegata in se stessa, impaurita “Manca il coraggio, manca il coraggio di vivere in modo diverso”.

Molto spazio dedicati ai genitori e ai figli: “Non è coraggio tirar fuori 50 euro ogni volta che te lo chiedono, confezionare per loro una vita anestetizzata perché abbiamo paura del dolore … e basta con le mamme sherpa che portano gli zaini ai loro figli, che finché hanno pochi anni ancora ancora ma poi, a 30?”.

E il tema, dato troppo per scontato, della libertà: “Oggi siamo liberi? No, se vi arriva un messaggino su WhatsApp oggi e rispondete lunedì vi cercano in tutti gli obitori perché pensano sia successa una disgrazia non sentendovi”.

I social e la tecnologia: “Manca il coraggio di liberarsi da un po’ di stupidità, oggi abbiamo i follower, che seguono, seguono in coda, siamo in coda non davanti. I Millennials odiano tutto quello che è umano, come parlarsi, tutto un modo di faccine, emoticons, chattando con cipollina28. Ma parlare è il senso della vita, essere umani è il senso della vita”.

Siamo una società che non ascolta più: “Tu cosa sai di come sto io se non facciamo più domande sugli altri e se non ascoltiamo le risposte”.

Insomma, occorre avere coraggio non perché sia una virtù per tutte le stagioni, ma perché “il coraggio è la magica opportunità che permette di capire il presente e di costruire il futuro”. (C.S)

 

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Pubblicato il 20 Ottobre 2017
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