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Ultima tappa per i “Sentieri degli Spalloni”, in cammino sul confine

Circa 80 persone si sono messe in cammino sui tre sentieri studiati per l'occasione

sentieri degli spalloni

Si sono svolte sabato 20 agosto le ultime tre camminate dell’edizione 2022 “Cammini senza frontiere”, intitolate rispettivamente “Negus“, da Cimalmotto in Svizzera sino ad Arvogno in Valle Vigezzo, con uno sviluppo 20 km c. disl. 1600 m c.a. in salita 9 ore; la sua “variante verso Salei”, sempre da Cimalmotto sino a Salei in Svizzera con 6 ore di impegno e “Speranza”, da Spruga in Svizzera, per giungere sempre ad Arvogno, con uno sviluppo 18 km c. disl. 1200 mt c.a. in salita 8 ore di cammino.

Calzati gli scarponi, più di 160 piedi hanno solcato sentieri che un tempo hanno conosciuto altri tipi di appoggi: piedi nudi, zoccoli di legno, scarponi rigidi in cuoio con staffe e chiodi vari (broòc), sandaletti e stivali di plastica. Sentieri antichi e di memoria, percorsi da passi di uomini e donne, bambini e bambine, intere generazioni di alpigiani, viandanti, partigiani, contrabbandieri e finanzieri. Percorsi, che l’Associazione Sentieri degli Spalloni promuove verso chi è alla ricerca di una montagna lenta e genuina, chi ama i silenzi, i panorami e la storia di un popolo che vive “sul confine” tra Svizzera e Italia, attraverso la riscoperta dei passi di quelle genti che hanno imparato a vivere “verticale”.

Dopo una lauta colazione preparata dagli amici di Val Rovana E’ e il benvenuto del sindaco di Campo Vallemaggia, la comitiva impegnata sul sentiero del Negus è partita; un percorso con uno sviluppo impegnativo di difficoltà escursionistica EE dovuta ad un passaggio impegnativo che dall’alpe Madei conduce al Passo di Madaro: questo antico sentiero è stato recentemente ripristinato in collaborazione con Ascona Locarno, Ticino Sentieri, Amici della Montagna di Vigezzo e l’Associazione Sentieri degli Spalloni. Il percorso ha portato il gruppo alla scoperta della Valle di Sfii, del Lago della Cavegna e dell’omonimo passo che divide la Valle Rovana dalla Valle Vergeletto. All’ Alpe Porcaresc, in edifici recentemente restaurati, il gruppo ha avuto modo di incontrare il giovane allevatore che gestisce l’azienda agricola Ambrosini di Cevio (CH), un ragazzo con grande passione che carica qui un centinaio di capre e una ventina di vacche; il suo sogno è di aumentare la mandria ed il gregge, ma la presenza di un branco di lupi in zona non lo rassicura certo. Da qui il gruppo, dopo aver percorso un tratto della larga mulattiera (Porcaresc/Salei) all’alpe Madei, si è trovato impegnato su un’irta pietraia verso il Passo Madaro. Dal Passo Medaro (Cata di Madei) 2214 m s.l.m. al Passo dell’Omo (2250 m s.l.m.) si apre uno scenario fantastico: complice la giornata limpida, la prospettiva ha spaziato dalla catena delle alpi ticinesi sino alla pianura padana, rendendo visibili anche i profili degli alti edifici di Milano. Sul percorso, si sono vissuti momenti di riflessione alternati a momenti goliardici; l’accoglienza degli Amici Cacciatori all’Alpe Soglio e dei giovani alpigiani dell’Azienda Ielmoli Luigia all’Alpe Motti, sono state un ottimo ristoro, morale e fisico.

Chi invece ha scelto la Variante del Negus, ha proseguito sull’ampia mulattiera in direzione Alpe Salei (CH). Il percorso si sonda al limite alto della Riserva Forestale di Onsernone, squarci sulle imponenti cave di gneiss sull’altro versante e la scalinata in roccia prima dell’Alpe e rifugio Arena, caratterizzano questo tratto. Dopo il pranzo al sacco, con un imperdibile panorama sulle cime della Valle Vergeletto, il gruppo ha raggiunto l’Alpe Salei, da dove con la funivia è sceso a Zott di Vergeletto e ha raggiunto Arvogno. 

Dopo la colazione al “Palazign” di Comologno, ha iniziato il suo cammino anche la comitiva impegnata sul Sentiero della Speranza. Con partenza da Spruga e “bricolle in spalla” ha raggiunto i Bagni di Craveggia, dove ha potuto ascoltare dalle voci del Prof. Vasco Gamboni e dello storico Raphael Rues “storie” legate a questo sito: luogo di ri-unione, di solidarietà e speranza. La cordiale ospitalità degli Amici della Montagna all’Alpe Cortaccio, ha reso meno faticoso il tratto in salita sino ai Laghetti di Muino. La comitiva, dopo la pausa pranzo, ha proseguito il cammino sino alla relativa Bocchetta (1977 m. s.l.c.) dove, con fantastico panorama sulla Valle Onsernone da un lato e le montagne vigezzine (Pioda e Scheggia) dall’altro; davanti alla bella scultura in larice dedicata allo “Spallone”, ha voluto ricordare chi faticosamente ha percorso questi sentieri. 

Da qui passando dalla Piana si è raggiunta Cortina. Gli organizzatori della festa alla Cortina hanno accolto la comitiva in cammino e la “voce” delle campane di San Gerolamo a festa hanno accolto, con esultanza e gioia, il passaggio degli Spalloni.

Le due comitive unite, hanno raggiunto Arvogno, accolte dai sorrisi e dagli abbracci di parenti ed amici e da una rappresentanza del Museo dello Spallone di Masera con il caro Franco Sgrena, (classe 1926), che tanto si è impegnato per rispolverare e dare onore al “contrabbando di fatica e di necessità”. La sua partecipazione ha commosso gli organizzatori e tutti i partecipanti. La presenza tra il pubblico dei sindaci di Toceno, Villette e del sindaco di Craveggia nonché presidente dell’Unione Montana Valle Vigezzo, e le loro parole, sono state di sostegno e amicizia. La serata è proseguita con un’apericena e canti in allegria con il Gruppo di canto degli Amici della Montagna, presso il Rifugio Arvogno da Pio. 

«Un ringraziamento speciale va a tutte le associazioni e gli enti che sempre ci supportano e sostengono – dice Nori Botta, Presidente dell’Associazione – in particolare gli Amici della Montagna di Vigezzo (gruppo di lavoro e gruppo di canto), Ticino Sentieri e Organizzazione Turistica Lago Maggiore e Valli Ascona Locarno, l’Associazione Val Rovana E’ e gli Amici di Comologno con i Comuni ticinesi di Campo Vallemaggia e Onsernone, l’Unione Montana Valle Vigezzo e tutti i Comuni, in particolare Toceno e Craveggia, l’Unione Montana Alta Ossola, il Comune di Crodo e il Comune di Druogno. Le guide escursionistiche Nori Botta e Stefania Vaudo e la guida alpina Tazio Ferrari; Il Soccorso Alpino Valle Vigezzo con i medici: Dott. Carlo Maestrone che, nonostante gli impegni, è sempre presente e la Dott.ssa Lara Torgiano; gli autisti volontari Gianfranco Vicario, Mattia Anselmi, Marco Dresco, Andrea Cappini e Felice Savoia. Fabio, Aurelio, Paolo, Andrea, Elisa, Gabriele e Lutea Produzioni per le registrazioni video e le immagini. Franco, Jessica e Gaia per l’allegro intrattenimento all’arrivo. Lo staff del Rifugio Arvogno da Pio e, non da ultimo, tutti e tutte coloro che hanno camminato con noi; in modo particolare chi ha faticato con una “bricolla in spalla”: Bernardino Ferraris, Pasquale Folchi, Gianfranco Mazzocco, Piffero Andrea, Luigi Giovangrandi, Mario Trufa, Virgilio Bagnasco, Fabrizio Brunelli, Paolo Cesprini, Giorgio Borghini, Alberto Giozza, Lucia Gheno, Savarese Adriano e Fedele Bernardini».

L’appuntamento per camminare insieme è nel 2023, ma c’è un altro importante incontro il prossimo sabato 15 ottobre ore 17:00 con “Storie di vite vissute in verticale” presso il Salone Polifunzionale di Toceno, per una serata di racconti, suoni e immagini che si concluderà con una cena in amicizia.

Pubblicato il 29 Agosto 2022
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