Valli del Verbano, due università studieranno il marchio
Insubria e Politecnico al lavoro per sviluppare il brand di un territorio dalle potenzialità ancora inespresse. L’assessore Ballardin: “Comuni uniti per lo sviluppo del territorio”
«Solo assieme si va più lontano».
Ne è convinto Gianpietro Ballardin, assessore della Comunità Montana Valli del Verbano con delega ad Ambiente, Ecologia e Turismo che in questi giorni ha sotto mano uno strumento importante per valutare i piani futuri del territorio.
Nonostante la sua esperienza amministrativa come sindaco a Brenta e dell’intero territorio provinciale quale assessore nelle precedenti giunte gli consenta di avere una conoscenza approfondita, la fotografia precisa delle potenzialità dei 32 comuni per un’area di 80 mila abitanti (foto Leone) arriva dopo un periodo di profonda crisi post covid, peraltro non ancora terminato.
Valli del Verbano: Comunità montana studia le potenzialità del nuovo turismo “dolce”
Lo strumento in quesitone è lo studio che verrà presentato lunedì prossimo, 26 luglio, a palazzo Verbania di Luino, in presenza e trasmesso in streaming per raggiungere il maggior numero di persone possibile. Perché l’analisi commissionata al Consorzio Irecoop Alto Adige Sudtirol, società che si occupa della formazione e dello sviluppo dell’economia in Trentino Alto Adige rappresenta un vero e proprio “Piano di Sviluppo turistico integrato“ che parte da un presupposto di base esposto proprio dall’assessore Ballardin (foto sotto): «Se ciascuno dei 32 comuni della Comunità va per conto suo, fa poca strada. Solo rimanendo uniti sotto un unico progetto si può riuscire a pensare ad un futuro di crescita e sviluppo, soprattutto in un’ottica rivolta alle generazioni future».
Sì, c’è il territorio che per molti aspetti garantisce potenzialità inaspettate, ma che nulla possono se non si interviene su linee di gestione che partano dall’assicurare alle persone che ci vivono una fonte di reddito in loco per evitare i fenomeni di spopolamento e dispersione di cui siamo testimoni in questi anni.
E qui arriva la prima, importante notizia cioè la collaborazione con le università dell’Insubria e il Politecnico di Milano per creare un marchio, un progetto comunicativo capace di far individuare subito, sulla cartina geografica, le peculiarità di un’area vasta anche attraverso un nome, e una precisa definizione di quanto è possibile trovare. Non solo solo in chiave di “Lago Maggiore“ ma anche sul fronte delle valli dell’entroterra. «La collaborazione con le università è un aspetto fondamentale di questo progetto che darà i suoi frutti nel medio periodo», spiega Ballardin, «e il brend che uscirà da questo lavoro dovrà garantire la riconoscibilità del territorio».
Uno dei punti evidenziati dallo studio che verrà proposto a giorni è ad esempio la carenza, nella sponda «magra» del Verbano e nel suo entroterra di «bandierine arancioni» del Touring club, cioè quel marchio che permette rapidamente di individuare percorso e peculiarità di un territorio ora lontano dai circuiti turistici ma dalle potenzialità. «La filiera che vogliamo costruire sta nel turismo di nicchia che attraverso una prima fase di progettazione e una seconda di finanziamento e formazione può essere in grado di offrire moltissimo».
Qualche esempio? Gli 8 siti “Natura 2000“ che custodiscono dalla pianura al monte habitat meravigliosi e sconosciuti. Il turismo religioso in una zona incastonata fra il Sacro Monte e il santuario di santa Caterina del Sasso. O l’inaspettata offerta culturale di un’area che vanta 11 – undici – musei, alcuni di altissimo valore culturale e simbolico. «Peculiarità che vanno sfruttate e incanalate in progetti specifici i grado di sbocciare solo in assenza di campanilismi o particolarismi».
Il momento attraversato dall’Ente sembra, tra l’altro, particolarmente propizio con una solida maggioranza non più terreno di scontro fra le diverse sensibilità politica ma con una visione di insieme legata più alla condivisione che no ai governi fatti col bilancino; panorama reso possibile anche dai riflessi romani di un governo di ampie intese.
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