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Bogno celebra “I luoghi del cuore”: premiati i migliori scatti alla Fondazione Quaglia

Svelata la terna vincitrice per la categoria “senior”: prima classificata Anna Maria Noto. Vincitrice della categoria “giovani”: Giada Gazziero. La giuria popolare ha premiato Marta Colombo

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Uno scatto che regala un’emozione: è quello di Anna Maria Noto, vincitrice della prima edizione del concorso fotografico “I luoghi del cuore” promosso dalla Fondazione A.A. Quaglia di Bogno di Besozzo. Il concorso ha visto la partecipazione di numerosi appassionati che, macchina fotografica alla mano, hanno voluto raccontare attraverso le immagini i luoghi più significativi del territorio italiano.

La giuria tecnica, composta da esperti del settore e personalità del territorio, ha selezionato i migliori scatti tra oltre cento partecipanti. Ne facevano parte la vicesindaca di Besozzo, Silvia Sartorio, la dirigente scolastica Rosa Elena Salomone, Fabio Crugnola, fotografo storico della comunità di Besozzo, Massimo Amato, presidente della Fondazione e professionista nel settore cine e fotografico, e Armando Bottelli, importante fotografo naturalista di Varese, conosciuto per le sue ricerche e immagini della zona della Valle Olona.

«Abbiamo scelto le migliori quaranta foto in base al nostro grado di giudizio – spiega Amato – Il giudizio finale comprendeva anche il voto dei molti visitatori che, nelle due settimane di apertura, hanno apprezzato la mostra».

I vincitori sono stati premiati dal sindaco Gianluca Coghetto accompagnato dal presidente della Fondazione. Sul podio, insieme alla prima classificata Anna Maria Noto, Benedicte Vroie al secondo posto e Franco Incorvaia al terzo. Per la giuria popolare la preferenza è andata a Marta Colombo, mentre nella categoria “Junior” si è distinta Giada Gazziero (foto in alto).

Dall’asilo al centro culturale: la nuova vita della Fondazione Quaglia
Fino allo scorso anno la struttura ospitava un asilo che, prima di chiudere, aveva festeggiato i suoi 108 anni di vita. «Purtroppo, con il calo dei bambini, non era più sostenibile portare avanti quell’attività» – spiega il presidente.
Da quel momento è iniziata una nuova fase, guidata da un’idea precisa: restituire alla comunità quello che per oltre un secolo è stato un luogo di educazione e incontro. «La famiglia Quaglia aveva donato i terreni e gli spazi, e nel tempo la comunità di Bogno ha costruito questa struttura. Volevamo che continuasse a vivere, a essere utile a tutti» – racconta Amato.
Oggi la sede della Fondazione è diventata un piccolo centro di attività per tutte le età: corsi di yoga, ballo, pilates, ginnastica dolce. E non solo. «Su suggerimento di alcuni partecipanti stiamo già lavorando a nuovi progetti: tra questi, un corso di fotografia e altri momenti di formazione e spettacolo aperti a tutta la cittadinanza», conclude il presidente.

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Pubblicato il 21 Ottobre 2025
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