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Butera, Zeni e Dressino: fioccano i titoli italiani per la Sestese

Ai campionati di Fondo disputati a Milano ori per il K1 e per il K2 junior della società varesotta. Bronzi per il K2 e K4, sfortunata Gaia Piazza

giacomo butera canoa sesto calendeIl canoista sestese Giacomo Butera (foto) è il nuovo campione italiano nel K1 Junior sulla distanza dei 5.000 metri specialità Fondo. Una vittoria che negli ambienti del Circolo Sestese Canoa Kayak si desiderava, dopo il terzo posto nella Maratona di Torino ottenuto due settimane prima. Ai Campionati di Milano di domenica 11 aprile, Giacomo ha governato la competizione (una quarantina gli atleti al via) con assoluta padronanza: «Dopo le prime fasi gara – ha raccontato al termine – sono rimasto nella scia del gruppo di testa, ma verso i tre quarti del percorso ho preferito passare a condurre per controllare meglio». Una grande soddisfazione per il diciottenne del CSCK, già convocato dalla nazionale Junior. Successo bissato per Lorenzo Zeni e Giulio Dressino che nel K2 Junior hanno dominato
il Fondo come già avevano fatto nella Maratona: due titoli all’inizio della stagione nell’arco di quindici giorni lasciano ben sperare anche per i Campionati di Velocità che si disputano d’estate.
Bella prestazione, con un terzo posto, del K2 di Francesca Mattiello e Virginia Magni, sempre tra le junior. Medaglia di bronzo anche per il K4 Junior della Sestese, con Ferrari, Martarello, Mazzola e Costa, mentre nella categoria Under 23 chiudono quarti Besozzi, Finotti, Cerina e Montagnani. Gara combattuta e ben condotta anche per il giovane Marco Moroni (classe ’95), esordiente nella
categoria Ragazzi, che si è classificato decimo.
Peccato invece per la promessa della Sestese e della Nazionale Gaia Piazza, che ha subito un ribaltamento poche centinaia di metri dopo la partenza e è stata costretta al ritiro; per Gaia gli Italiani di Fondo avevano un significato particolare dopo il bronzo nella Maratona ma, come ha commentato l’allenatore Andrea Baglioni «il dispiacere non deve certo pregiudicare il proseguo della stagione. A
volte quello che succede in gara prescinde da qualsiasi buona preparazione e si è costretti ad accettarlo per poi ricaricarsi ancora di più».

Pubblicato il 12 Aprile 2010
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