Quantcast

Sacro Cuore di Bogno, lo spiraglio per salvare la scuola: “Si trovi un nuovo gestore”

La Congregazione di suore proprietaria della struttura ora può scegliere un nuovo soggetto. Si muove la Regione: il consigliere Licata ha incontrato il comitato genitori

sacro cuore bogno

«Da oggi la scuola è libera». La frase – contenuta in un comunicato diffuso alla stampa – non è banale e apre una speranza per le oltre 50 famiglie rimaste senza scuola per i propri figli dopo la chiusura della primaria paritaria Scuola Sacro Cuore di Bogno (Besozzo), comunicata con estremo ritardo ai genitori dai gestori dell’istituto.

La notizia risale a venerdì scorso – l’incontro decisivo si era svolto la sera del 24 – e sta costringendo le famiglie a riorganizzarsi in vista di un anno scolastico che è (quasi) dietro l’angolo. A coordinare le mosse è il comitato “Il cuore dei bambini è sacro” presieduto ad interim da Tomaso Carnaghi che si è attivato per trovare una soluzione. E una strada da seguire, a quanto pare, si è aperta.

Innanzitutto c’è uno spartiacque da considerare, la data del 31 luglio: il Comitato spiega che quello di ieri è stato il giorno in cui la vecchia gestione (la Fondazione Sacro Cuore rappresentata dall’imprenditrice Barbara Bini) ha perso i diritti di comodato d’uso della struttura scolastica. Da oggi – 1° agosto – quindi la “palla” passa ai proprietari dei muri, ovvero alle suore del Sacro Cuore di Alessandria che d’ora in avanti potranno giocare un ruolo decisivo. Finora le religiose hanno mantenuto una sorta di “silenzio vigile” a causa dei vecchi accordi in atto, ora avranno maggiore libertà di muoversi e decidere. Intanto il sito della scuola non è accessibile: resta solo una pagina senza informazioni.

Il comitato propone nel frattempo uno schema da cui può arrivare una soluzione al problema: se i muri tornassero disponibili, si potrebbe trovare una nuova società in grado di gestire la scuola sostituendo così l’attività svolta in passato dalla Fondazione che fa capo a Bini. «Noi in questo caso garantiremmo una sorta di supervisione, anche di garanzia verso le famiglie e le suore stesse per favorire il passaggio e, soprattutto, per assicurare il futuro migliore ai nostri figli» spiega Carnaghi.

L’altro elemento di novità di questi giorni è un primo interessamento da parte della politica. In particolare – spiegano dal Comitato – si registra l’intervento del consigliere regionale Giuseppe Licata, esponente varesino di Forza Italia, che ha conosciuto i genitori in un incontro giudicato «costruttivo e orientato a trovare soluzioni per sostenere il percorso di continuità del servizio scolastico e la tutale dei diritti dei bambini».

L’ingresso di Regione Lombardia – attraverso un suo esponente ufficiale – nella partita è letto in maniera molto positiva dalle famiglie, anche perché è visto come un supporto nel caso ci fosse la possibilità di selezionare un nuovo gestore per il Sacro Cuore. All’interno del quale – sottolineano i genitori – ci sono ancora gli armadietti con il materiale didattico dei bambini, per ricordare quanto è stata repentina e inattesa la chiusura di un istituto con decenni di storia alle spalle.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it
Siamo da anni una realtà editoriale, culturale e sociale fondamentale per il territorio. Ora hai uno strumento per sostenerci: unisciti alla membership, diventa uno di noi.
Pubblicato il 01 Agosto 2025
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore