La direzione della Fondazione Sacro Cuore di Bogno: “Rette insufficienti a coprire i costi”
Dopo aver comunicato la decisione di sospendere le attività della primaria, la dirigenza dell'istituto spiega: «Non mancano volontà e impegno, ma la situazione economica è troppo complessa»

Con una lettera aperta alle famiglie (non – viene da obiettare – ai dipendenti) la Fondazione Casa Sacro Cuore spiega le ragioni di quanto comunicato giovedì 24 in una riunione con i genitori e gli insegnanti degli alunni iscritti alla propria scuola. Un incontro in cui la dirigenza dell’istituto paritario ha comunicato la sospensione delle attività della Scuola Primaria di Bogno, una scelta che ha fatto infuriare le persone coinvolte, per lo meno per le tempistiche scelte (fine luglio) e per l’assenza di alternative certe.
Nella lettera la direzione – non c’è un nome ma si tratta dell’imprenditrice Barbara Bini – si spiega come i motivi della chiusura della primaria siano di tipo economico: «Da tempo ci troviamo a fronteggiare una situazione economica estremamente complessa in cui le rette e il numero degli iscritti non sono mai stati sufficienti a coprire i costi di gestione».
L’apertura del “Nido” è stata una soluzione utile – spiega ancora la direzione – ma non sufficiente a invertire una tendenza strutturale. Nella lettera (che vi proponiamo integralmente a seguire) si fa riferimento al tavolo di confronto aperto con la Scuola Manfredini come possibile soluzione. La Manfredini – ricordiamo – gestisce a Besozzo l’istituto Rosetum e quindi, se andasse in porto un accordo, potrebbe “assorbire” gli alunni del “Sacro Cuore” garantendo continuità didattica.
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LA LETTERA APERTA ALLE FAMIGLIE
Gentili famiglie, a seguito della riunione tenutasi ieri, riteniamo doveroso ribadire in modo trasparente e condiviso la natura e le motivazioni della decisione – tanto sofferta quanto necessaria – di sospendere le attività della scuola primaria presso la sede della Fondazione.
Come più volte comunicato, ci troviamo da tempo a fronteggiare una situazione economica estremamente complessa.
Le rette versate dalle famiglie, pur sempre apprezzate e preziose, così come il numero complessivo degli iscritti, non sono mai stati sufficienti a coprire i costi di gestione.
Sin dall’inizio del nostro impegno alla guida della scuola, ci siamo trovati a operare in un contesto già fortemente compromesso, e ci siamo spesi con ogni mezzo possibile per risollevarlo.
L’apertura del nido ha rappresentato una delle principali azioni intraprese per garantire una sostenibilità maggiore, e per un certo periodo ha dato i suoi frutti.
Tuttavia, nel tempo, si è rivelata non sufficiente a invertire una tendenza strutturale.
Abbiamo avviato un tavolo di confronto con la Scuola Manfredini per cercare in ogni modo di garantire e mantenere inalterate la proposta formativa, le condizioni economiche e cercando di mantenere continuità anche per quanto riguarda le posizioni del corpo docente e del personale non scolastico.
Sottolineiamo con forza che questa decisione non è stata dettata da mancanza di volontà o di impegno, ma, al contrario, è stata assunta come una possibilità per garantire la continuità del servizio educativo e per permettere ai nostri bambini e alle loro famiglie di proseguire inalterato il percorso nella scuola primaria con la qualità e l’attenzione che meritano.
La Direzione
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