Quantcast

Castelveccana scrigno di fossili: scoperta una nuova specie di pesce del Triassico

Nel territorio che domina il Lago Maggiore, gli scienziati identificano l’Habroichthys flaviae, pesce fossile risalente a 240 milioni di anni fa. Il luinese Andreetti tra gli autori dello studio pubblicato su Geobios

Generico 04 Aug 2025

Una nuova, preziosa scoperta scientifica porta Castelveccana sotto i riflettori della paleontologia mondiale. È di pochi giorni fa la pubblicazione sulla rivista internazionale Geobios di un importante articolo firmato da un team internazionale di studiosi dell’Università di Padova, della Slovenia e della Lombardia, tra cui il luinese Massimiliano Andreetti. Proprio da Castelveccana provengono alcuni degli esemplari fossili descritti nello studio, ritrovati circa vent’anni fa dallo stesso Andreetti e dal professor Andrea Tintori, tra i massimi esperti del settore.

Si tratta di una nuova specie di pesce fossile, ribattezzata Habroichthys flaviae, risalente al Triassico medio (circa 240 milioni di anni fa), periodo in cui queste zone erano sommerse da un mare caldo e tropicale. Questo piccolo pesce, lungo non più di 3 centimetri, è emerso dagli strati fossiliferi sulle pendici che sovrastano il paese affacciato sul Lago Maggiore, in un’area geologicamente simile a quella del più noto Monte San Giorgio.

A colpire gli studiosi è stata l’eccezionale conservazione dei reperti, resa possibile dall’ambiente privo di ossigeno in cui si depositarono i resti: un bacino marino profondo al centro della Valcuvia e Valtravaglia, dove i fondali permettevano il mantenimento delle strutture ossee. La nuova specie è dedicata a Flavia Fornara in Andreetti, figura cara ai ricercatori.

L’Habroichthys flaviae è una delle sette nuove specie descritte nell’articolo, che comprende fossili provenienti anche dalle Dolomiti e dalla Slovenia. Caratteristica del genere sono le scaglie alte sui fianchi, di forma ancora misteriosa e senza analoghi moderni. Molto interessante anche la presenza di dimorfismo sessuale: si ipotizza che i maschi avessero pinne anali modificate per facilitare la fecondazione, probabilmente in un contesto di accoppiamento ravvicinato.

«Questi pesci – spiega il team – probabilmente vivevano in branco, filtrando plancton e particelle organiche con la bocca aperta, come mostrano alcuni esemplari fossilizzati in grandi quantità sulla stessa superficie rocciosa».

Questa scoperta rafforza l’idea che il patrimonio paleontologico del Varesotto non si limiti al Monte San Giorgio, già riconosciuto dall’UNESCO, ma si estenda ben oltre, con potenzialità ancora inesplorate nei territori come Castelveccana. Un patrimonio nascosto sotto i nostri piedi, che racconta un pezzo fondamentale della storia naturale del nostro pianeta.

LO STUDIO

L’articolo scientifico completo è disponibile ad accesso libero QUI di cui proponiamo di seguito un abstract.

Lo studio, pubblicato nel giugno 2025  si concentra sul pesce in miniatura Habroichthys, una specie di actinotterigoide che abitò la Terra durante il Triassico Medio. La ricerca presenta sette nuove specie di Habroichthys scoperte in siti alpini meridionali di recente esplorazione in Italia e Slovenia, espandendo in modo significativo la nostra comprensione della sua anatomia e distribuzione paleogeografica. Gli autori propongono anche nuove intuizioni sulla paleobiologia, paleoecologia e palaeobiogeografia di questo pesce, analizzando aspetti come il suo sviluppo ontogenetico, la differenziazione sessuale e le caratteristiche distintive utili per l’identificazione delle specie. Lo studio sottolinea la vasta distribuzione oceanica della specie nella Tetide e la sua notevole durata cronostratigrafica, offrendo ipotesi sul suo habitat, comportamento e dieta.

Pubblicato il 06 Agosto 2025
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore