Screening mammografico, ultima tappa dell’anno a Gavirate: l’Unità Mobile chiude il 2025 con oltre cento adesioni
ATS Insubria, ASST Sette Laghi, Varese per l’Oncologia, CAOS, il Comune di Gavirate e i Medici di Medicina Generale insieme per un progetto pilota che porta la prevenzione vicino alle donne
L’Unità Mobile per lo screening mammografico conclude il suo percorso 2025 con l’ultima tappa sul lungolago di Gavirate, raggiunta sabato 13 dicembre grazie a una rete di collaborazione sempre più ampia. Il progetto, nato dalla co-progettazione tra ATS Insubria e ASST Sette Laghi, insieme alle associazioni Varese per l’Oncologia e CAOS, si è distinto quest’anno per un’importante novità: il coinvolgimento diretto dei Medici di Medicina Generale (MMG) e del Comune di Gavirate, primi in Lombardia ad aderire al modello pilota.
«Sempre più rete, non solo tra sistema socio-sanitario e terzo settore» sottolinea Salvatore Gioia, direttore generale di ATS Insubria. «A Gavirate il valore aggiunto è stato il ruolo fondamentale degli MMG, che hanno individuato personalmente le donne in target non ancora aderenti allo screening».
Allo stesso entusiasmo si unisce Mauro Moreno, direttore generale di ASST Sette Laghi: «È un impegno notevole, ma la diagnosi precoce è una priorità. Con i nostri tecnici di radiologia e i radiologi per la telerefertazione, portiamo l’esame dove le donne vivono».
Per i Medici di Medicina Generale la giornata rappresenta un risultato concreto. «La medicina proattiva è la nostra missione» spiega Emilia Cavallo, MMG capofila del progetto. «Abbiamo contattato personalmente molte donne e la risposta è stata ottima. Questa collaborazione tra colleghi fa davvero la differenza per le comunità».
Soddisfazione anche dall’amministrazione comunale: «Siamo il primo Comune a partecipare al progetto pilota – afferma il sindaco Massimo Parola – un gesto concreto di cura verso le nostre cittadine. Portare la prevenzione vicino alle persone significa costruire una comunità più forte e solidale».
Il sostegno delle associazioni è stato decisivo. «Abbiamo investito oltre 20mila euro perché la salute deve essere alla portata di tutti» dichiara Nicoletta Ferloni, presidente di Varese per l’Oncologia. Adele Patrini, presidente di CAOS e della Fondazione della Sostenibilità Sociale, aggiunge: «L’Unità Mobile è un gesto d’amore: porta la prevenzione a portata di mano e ricorda che ogni diagnosi precoce può cambiare il destino delle donne e della comunità».
Dall’avvio del progetto, lo scorso 29 settembre, l’Unità Mobile ha già raggiunto più di cento donne. Tra le prime 79 pazienti, nove sono state avviate ad approfondimenti specialistici e monitoraggi continuativi. Le tappe precedenti hanno coinvolto la Lindt & Sprüngli e la Fondazione Molina, prima dell’arrivo a Gavirate.
«Il progetto pilota funziona» conclude Gioia. «La collaborazione con azienda, RSA, MMG e Comune ci ha permesso di raggiungere sempre più donne, sensibilizzarle e costruire una vera cultura della prevenzione».









