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L’uso dell’ecografia nella pratica dell’ozonoterapia per il trattamento delle ernie discali

L’ozonoterapia mediante tecnica classica consiste nell’infiltrazione di una miscela gassosa a base di ozono a livello della muscolatura paravertebrale

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L’ozonoterapia mediante tecnica classica consiste nell’infiltrazione di una miscela gassosa a base di ozono a livello della muscolatura paravertebrale.

Le principali applicazioni cliniche della metodica sono le protrusioni e le ernie discali. L’iniezione avviene nel muscolo in corrispondenza del tessuto protruso o erniato; la miscela gassosa di ozono è poi in grado di diffondere facilmente nel tessuto circostante. L’infiltrazione a livello della muscolatura permette di evitare la lesione accidentale di strutture nobili come il midollo e le radici dei nervi senza tuttavia inficiare l’effetto della terapia. La sede di iniezione viene stabilita mediante punti di repere fissi.

Per incrementare l’efficacia della terapia è possibile eseguire il trattamento sotto guida ecografica.

L’ecografia è uno strumento diagnostico che sfrutta gli ultrasuoni. Gli ultrasuoni rilasciati dalla sonda ecografica sono in grado di attraversare i tessuti. Questi, in base alla loro composizione, riflettono con velocità diversa gli ultrasuoni. L’ecografo attraverso la sonda è in grado di elaborare gli echi di ritorno degli ultrasuoni e costruire un’immagine. L’ecografia è innocua, non prevede l’esposizione a radiazioni ionizzanti e non richiede particolare preparazione da parte del paziente.

A livello del rachide l’ecografia non viene utilizzata a scopo diagnostico in quanto l’osso non può essere attraversato dagli ultrasuoni e la protrusione o l’ernia, trovandosi interposta fra segmenti ossei, non può essere vista.

Tuttavia essa può trovare ampia utilizzazione durante il trattamento con ozono in quanto permette, in primo luogo, di identificare con maggiore precisione la sede dell’iniezione e la profondità, variabile a seconda della costituzione del paziente.

Inoltre consente di monitorare, durante l’iniezione stessa, il tragitto dell’ago, ben visibile nell’immagine ecografica, e di orientarne  la direzione.

Permette inoltre di valutare la profondità di diffusione della miscela gassosa di ozono nei  tessuti.

L’ecografia aumenta l’accuratezza del trattamento con ozono e permette una maggiore personalizzazione del trattamento ottimizzandone i risultati.

La metodica è eseguita in un contesto ambulatoriale con sedute a cadenza variabile a seconda della sintomatologia; viene ben tollerata, non presenta controindicazioni o effetti collaterali e permette una rapida ripresa delle normali attività quotidiane. I risultati sono promettenti registrando una completa risoluzione dei sintomi in circa l’80% dei casi trattati.

Grazie alle sue proprietà anti-infiammatorie e anti-dolorifiche l’ozono permette un buon controllo del dolore, risolve la contrattura muscolare che accompagna la patologia del rachide e permette una rapida ripresa della normale motilità.

Al termine del trattamento con ozono può essere utile una rivalutazione strumentale con TAC o RMN che consente di valutare eventuali variazioni morfologiche dell’ernia.

L’ozonoterapia con l’utilizzo dell’ecografia può considerarsi una metodica sicura, ben tollerata e dagli ottimi risultati!

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Pubblicato il 28 Gennaio 2019
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