Elezioni Regionali: Stefano Sist presenta le proposte per far crescere il territorio di Luino
Dall'ampliamento dell'offerta educativa e formativa del territorio alla mobilità lacuale, queste le idee dell'imprenditore maccagnese candidato nella lista di Azione e Italia Viva: "Senza le giuste professionalità un territorio non può crescere"
Con lo slogan “tra Lago e Frontiera” l’imprenditore maccagnese Stefano Sist, candidato alle regionali nella lista di Azione e Italia Viva, si presenta al territorio di Luino con due proposte «operative e di rottura» che passano dall’ampliamento dell’offerta educativa e formativa del territorio alla mobilità lacuale «per far si che il territorio non diventi solo terra di frontalieri ma che, anzi, cresca proprio grazie all’opportunità di avere a pochi chilometri ‘l’azienda più grande della Lombardia’ con i suoi circa 75000 lavoratori che ogni giorno varcano il confine» dice Sist.
FRONTIERA E NUOVE PROFESSIONI
«Senza le giuste professionalità un territorio – nonostante le opportunità che può offrire – non può crescere e conseguentemente non nascono più nuove imprese e quelle esistenti devono fare i salti mortali per stare sul mercato, trattenere il personale e sostituire quello che va in pensione – chiosa il candidato regionale -. Non esiste una ricetta per questo, qualche beneficio nel lungo periodo ci potrà anche essere grazie all’accordo fiscale Italia – Svizzera che entrerà in vigore il prossimo anno, ma per vederne gli effetti occorreranno decenni».
A fronte di questo, la proposta dell’imprenditore è quella di ampliare l’offerta educativa e formativa del territorio. «Luino, già meta di studenti per le superiori da Laveno, Ponte Tresa, Valcuvia e Valganna, dovrebbe potenziare le scuole professionali – che pur funzionando sfornano solo qualche centinaio di diplomati l’anno, del tutto insufficienti a soddisfare sia i locali sia le richieste elvetiche – studiando nuovi percorsi e meccanismi per creare collaborazioni fra il mondo dell’impresa e le agenzie formative, con particolare attenzione alle nuove professioni. L’offerta formativa di avvio al lavoro è rimasta sostanzialmente identica a quella di 30 anni fa – sottolinea Sist – ma centinaia di professioni nuove sono nate, basti pensare al riparatore di auto elettriche piuttosto che al creatore di contenuti digitali per e-commerce. Professioni più ricercate che contrasterebbero probabilmente l’abbandono dello studio, piaga visibile anche a queste latitudini. Come è possibile che ancora, per esempio, non si è pensato di provare a portare a Luino un ITS (alta formazione specialistica terzierà) per trattenere sul territorio, se non a lavorare almeno a vivere, i giovani più formati?».
«Creiamo le condizioni perché il nord della provincia cresca in dimensioni e qualità come area di riferimento dell’istruzione e della formazione professionale dell’intera provincia. Ne ha bisogno il territorio che su questa base può aumentare l’attrattiva e creare benessere, ampliando la scuola professionale a indirizzi più attuali e portando percorsi di formazione specialistica post diploma (ITS). La “più grande azienda di Lombardia” – il Canton Ticino -, con i suoi 75000 addetti qualificati che ogni giorno varcano il confine, sono una garanzia di successo di questo processo».
MOBILITA’ LACUALE
Situato fra il Lago Maggiore e la frontiera Svizzera, Luino rappresenta un’importante opportunità per lo sviluppo economico e turistico della zona. «Tuttavia, i pochi operatori turistici professionali del territorio denunciano l’inefficacia del trasporto lacuale – spiega l’imprenditore maccagnese – non è integrato con gli altri sistemi di mobilità e presenta orari incomprensibili sia per il cittadino sia per i turisti, rotte non chiare e non pensate per promuovere il territorio e una tariffazione antiquata. Senza pensare all’incertezza di ogni anno su quale sarà il prossimo orario estivo».
Per tanto, su esempio del Tilo «un modello di efficienza nel trasporto locale tra Italia e Svizzera» la proposta del candidato regionale è quella di promuovere un nuovo “Tilo dei Laghi”: «E’ giunta l’ora che la Lombardia per prima cosa regionalizzi questo tipo di trasporto e poi crei le condizione di replicare una simile joint venture. Un Tilo dei Laghi è un progetto su cui puntare per abilitare l’accesso reciproco alle tante attrazioni e fluidificare i trasferimenti fra le diverse località. Lavoriamo perché Regione Lombardia regionalizzi il trasporto lacuale del Maggiore e del Ceresio, oggi governativo, sul modello già in essere per i trasporti locali ferroviari trans frontalieri. La consapevolezza che la mobilità lacuale è intrinsecamente un’esperienza turistica può e deve essere organizzata e valorizzata in aderenza alle politiche locali» conclude Sist.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.