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I lavoratori del turismo organizzato chiedono interventi al Governo

Le associazioni di categoria del Turismo Organizzato chiedono che vengano accelerate tutte le procedure legate agli indennizzi già stanziati e che anche il comparto del turismo organizzato sia incluso tra i settori oggetto dell’emanando “Decreto Ristoro”

booking.com ricerca sulle scelte dei viaggiatori

Dal 23 febbraio ad oggi gli operatori del settore del turismo organizzato non hanno percepito alcun indennizzo per la chiusura delle attività. Dopo aver perso un anno di lavoro, le prospettive per il 2021 sono altrettanto negative; la situazione per le imprese non è più sostenibile.

La chiusura dei confini con tutti i Paesi extra-Ue, il tampone obbligatorio o la quarantena per le più importanti destinazioni turistiche europee, il blocco dei viaggi di istruzione hanno provocato in media riduzioni del fatturato delle imprese del 90% e stanno generando fallimenti e chiusure delle attività con conseguente perdita di posti di lavoro.

Le associazioni di categoria del Turismo Organizzato, Assoviaggi – Confesercenti, Astoi Confindustria Viaggi ed Fto – Confcommercio chiedono che vengano accelerate tutte le procedure legate agli indennizzi già stanziati e che anche il comparto del turismo organizzato sia incluso tra i settori oggetto dell’emanando “Decreto Ristoro”.

Chiedono inoltre con urgenza un incontro al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Economia e delle Finanze per la presa in carico della situazione, così come fatto per le attività che subiranno limitazioni con il nuovo DPCM.

Assoviaggi – Confesercenti, Astoi Confindustria Viaggi ed Fto – Confcommercio pretendono il rispetto del diritto costituzionale al lavoro e la parità di trattamento con gli altri settori economici ed invocano che anche agenzie di viaggi e tour operator siano prontamente indennizzati per i danni subiti dal 23 febbraio ad oggi, a fronte delle restrizioni imposte da provvedimenti delle istituzioni italiane ed europee.

Per prevenire l’imminente collasso della filiera, per agenzie di viaggi e tour operator devono essere previsti:

• Pagamento entro il 15 novembre del contributo a fondo perduto per tour operator e agenzie di viaggi già stanziato (perdita di fatturato marzo/luglio) con superamento delle soglie europee del “Temporary Framework”;
• Rifinanziamento per le perdite di fatturato da agosto a dicembre 2020;
• Azzeramento tasse, imposte e contributi per tutto il 2020 e fino a giugno 2021;
• Ammortizzatori sociali fino a giugno 2021;
• Incremento della dotazione del fondo a copertura dei rimborsi ai viaggiatori per i voucher emessi da operatori insolventi o falliti: ad oggi sono stati stanziati solo 5 milioni di euro a fronte di un valore di centinaia di milioni di voucher emessi dagli operatori.

In parallelo, così come fatto da diversi paesi esteri tra i quali Francia, Germania, Regno Unito, si deve autorizzare la riapertura di corridoi turistici con alcune destinazioni estere a fronte di protocolli condivisi, in grado di garantire la sicurezza degli spostamenti.

La forte raccomandazione contenuta nell’ultimo DPCM di evitare spostamenti, la sospensione di convegni, congressi ed altri eventi e la chiusura dei parchi di divertimento e delle attività di ristorazione alle ore 18 sono di fatto un ulteriore colpo di grazia alle residue possibilità di lavorare.

In assenza di queste misure si prevede la chiusura di migliaia di imprese e la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro. A fronte di questi danni incalcolabili verranno prese in considerazione azioni di responsabilità individuali e una richiesta di danni allo Stato.

Pubblicato il 29 Ottobre 2020
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