“Quel giorno che ha cambiato le nostre vite”. Al Mottarone il ricordo delle vittime della funivia
La mattina di venerdì la messa in memoria delle vittime. «Qui non c’è stata una fatalità - ha commentato il sacerdote - ma ci sono state gravi irresponsabilità e aspettiamo che sia fatta giustizia su questa ferita»

Memoria e responsabilità. Nel giorno del ricordo delle vittime del Mottarone le parole che risuonano in vetta sono quelle più volte pronunciate da don Gianluca, parroco di Stresa. Si è tenuta la mattina di venerdì 23 maggio al Mottarone, alla stazione di arrivo della funivia, la commemorazione in ricordo della tragedia avvenuta quattro anni fa.
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Presenti i famigliari delle vittime, i sindaci e gli amministratori del territorio, le forze dell’ordine e i rappresentanti delle squadre di soccorso.
La commemorazione ha avuto inizio alle 10.30 con la celebrazione della Santa Messa a fianco della stazione di arrivo della funivia. «In questi quattro anni – ha detto il sacerdote – non è passato giorno in cui non è tornato il ricordo delle persone che abbiamo perso. La morte è una carezza dolorosa che unisce dolce e amaro, l’amore è il palpito di queste persone rimane per sempre». Durante la celebrazione, sono stati letti i nomi di tutte le quattordici vittime – cinque di loro provenivano dalla provincia di Varese – che il 23 maggio del 2021 persero la vita.
«Gravi irresponsabilità, aspettiamo sia fatta giustizia»
«Abbiamo la responsabilità di ricordare e il ricordo si lega alla ricerca delle giustizia – ha concluso il sacerdote -. Qui non c’è stata una fatalità ma ci sono state gravi irresponsabilità e aspettiamo che sia fatta giustizia su questa ferita».
La sindaca di Stresa: «Quel giorno ha cambiato le nostre vite»
Profonde le parole della sindaca di Stresa, Marcella Severino, che ha ricordato i difficili momenti di quella giornata di dolore: «Portiamo le ferite di questa vicenda – ha raccontato – che oggi si lacerano nuovamente. Quattro anni fa arrivai qui senza sapere quello che avrei trovato scendendo da questo sentiero. C’era l’inferno qua sotto in una giornata di bel tempo come quella di oggi. Abbiamo portato grande rispetto sul luogo della tragedia e abbiamo pregato».
«Questo evento – ha detto la sindaca – oltre ad aver cambiato le vostre vite ha cambiato anche le nostre, l’approccio alla vita diverso».
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