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La Carovana dei Ghiacciai di Legambiente sul Monte Rosa, «Situazione preoccupante»

Il Ghiacciaio di Indren ritirato di 64 metri in due anni. «Dato mai registrato negli ultimi cinquant'anni»

carovana ghiacciai

(Foto di Legambiente)

Sono forti le regressioni dei ghiacciai del Monte Rosa. Gli affioramenti del substrato roccioso sono consistenti e la situazione osservata dalla Carovana dei Ghiacciai di Legambiente durante la seconda tappa piemontese è preoccupante.

Sono gli effetti sempre più visibili e repentini del riscaldamento climatico, che hanno motivato il ritorno, dopo due anni, della campagna di Legambiente sul Ghiacciaio di Indren, posto nel massiccio del Monte Rosa con una superficie di un chilometro quadrato. Sebbene si trovi sopra i 3.000 metri, il ghiacciaio negli ultimi due anni presenta un arretramento frontale di ben 64 metri, di cui 40 nell’ultimo anno. Un dato mai registrato negli ultimi cinquant’anni. Non sono rassicuranti neppure i rilevamenti sul Ghiacciaio di Bors che in due anni è arretrato di 18 metri. Durante il monitoraggio, si è osservato anche lo stato di sofferenza del Ghiacciaio Sud delle Locce e la quasi totale sparizione dei glacionevati di Flua. I risultati dei monitoraggi sono stati presentati lunedì 22 agosto a Torino in una conferenza stampa alla sede del Comitato Glaciologico Italiano.

Focus della tappa Piemontese anche l’emergenza degli impianti sciistici dismessi: circa 250 quelli mappati in tutta Italia dal Report di Legambiente Nevediversa 2022, per mancanza di neve, problemi economici e/o gestionali o per fine vita tecnica, che necessitano di essere smaltiti o riqualificati. Sul Ghiacciaio di Indren è stato effettuato un sopraluogo alla vecchia stazione di arrivo della funivia per sci estivo, a cui è seguito un incontro pubblico che ha illustrato il progetto di RigeneRosa, che ambisce proprio a trasformare l’edificio (ora abbandonato in uno stato di degrado) in un luogo di ricerca scientifica e di diffusione della consapevolezza sugli effetti dei cambiamenti climatici in alta quota.

«Nell’area del ghiacciaio di Indren, dove fino a venticinque anni fa si sciava d’estate, ora c’è un deserto di roccia. Gli effetti generati dalla crisi climatica impongono una sollecita riflessione sul futuro della montagna – dichiara Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e coordinatrice della campagna – Per questo motivo durante la seconda tappa della campagna abbiamo aperto uno spazio di riflessione sulla necessità di ripristino di siti naturali e riuso delle infrastrutture dismesse, trasformando le montagne da luoghi di consumo a sedi di elaborazioni innovative e sostenibili».

I monitoraggi sono stati realizzati dal Comitato Glaciologico Italiano in collaborazione con Legambiente. Ne hanno preso parte Marco Giardino, Stefano Perona, Paolo Piccini, Tito Princisvalle e Cristina Viani del Comitato Glaciologico Italiano. Durante la tappa anche il Saluto al Ghiacciaio, omaggio alla bellezza e al prezioso servizio che svolgono i ghiacciai con riflessioni e musica a cura di Martin Mayes, suonatore di corno e testimonial della campagna. Hanno partecipato alla conferenza di presentazione Marco Giardino, vicepresidente del Comitato Glaciologico Italiano e Università di Torino; Giorgio Prino, presidente Legambiente Piemonte-Valle D’Aosta; Martin Mayes, musicista e testimonial di Carovana dei Ghiacciai; Enrico Camanni scrittore, giornalista e alpinista, testimonial della campagna. Moderatrice Vanda Bonardo, Responsabile nazionale Alpi Legambiente. È seguito un momento di attività di alcuni giovani ambientalisti in azione.

«Nella seconda tappa di Carovana dei Ghiacciai abbiamo raggiunto il Ghiacciaio di Indren e, passo dopo passo, abbiamo potuto verificare l’entità e la rapidità dei processi di deglaciazione – commenta Marco Giardino, vicepresidente del Comitato Glaciologico Italiano e Università di Torino –. Attraverso il confronto con immagini storiche, abbiamo constatato la riduzione delle dimensioni del ghiacciaio, il cui settore laterale destro, particolarmente depresso, pare prossimo a frammentarsi; la superficie del ghiacciaio è apparsa solcata da innumerevoli ruscelli che distribuiscono l’acqua di fusione verso pozze e laghetti; la copertura detritica è risultata notevolmente aumentata rispetto agli ultimi anni, e sono stati individuati numerosi blocchi precipitati sul ghiacciaio dalle pareti del circo glaciale, anch’esse destabilizzate per processi gravitativi e di dilavamento legati alla scomparsa della copertura glaciale e alla degradazione del permafrost».

La prossima tappa: Dopo il Piemonte il viaggio della Carovana dei Ghiacciai 2022 proseguirà in Lombardia e dal 24 al 26 agosto punterà i riflettori sul Ghiacciaio dei Forni. La terza tappa prevedrà: il 24 agosto escursione/osservazione delle morfologie glaciali a cui seguirà il momento di saluto al ghiacciaio. Il 25 agosto alle ore 16:30 convegno dal titolo “Cambiamenti climatici e crisi dei ghiacciai: aumento dei rischi in montagna?” e alle ore 18 presentazione del libro “Le Sfumature del Verde” di Paola Turroni. Si concluderà il 26 agosto con la conferenza stampa di presentazione dei dati a Milano presso la sede del partner tecnico della campagna EPHOTO (via Vincenzo Forcella13 C).

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Pubblicato il 22 Agosto 2022
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