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La Val Formazza “torna in pista” con la neve riciclata

A Riale apre la stagione dello sci di fondo grazie alla tecnica dello "snowfarming" che permette di stendere i 6.000 metri cubi di neve stoccati ad aprile su oltre due chilometri e mezzo di pista

A Riale si stende la "neve riciclata"

Per il terzo anno consecutivo Riale, in alta Val Formazza, sarà tra le prime località italiane ad aprire ufficialmente la stagione dello sci di fondo e ospitare, in anticipo, amatori e professionisti della disciplina. Il 30 ottobre, infatti, oltre due chilometri e mezzo dell’anello della pista di fondo saranno pronti per essere “calpestati” dagli sportivi, a prescindere dalle condizioni atmosferiche in quota.

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A rendere possibile questo è stato Gianluca Barp, imprenditore turistico di Riale. Dopo due anni di sperimentazioni, infatti, Barp ha affinato la tecnologia dello “snowfarming” e lo scorso aprile ha stoccato oltre 6.000 metri cubi di neve, quasi raddoppiando la quantità riciclata nel 2020, che ora sono in procinto di essere posati nuovamente in pista.

Un modo per offrire agli atleti e alle nazionali di sci di fondo la possibilità di anticipare gli allenamenti in vista delle competizioni nazionali e internazionali, tra cui la XXIV edizione dei Giochi Olimpici invernali in programma a Pechino a febbraio 2022, e ai numerosi appassionati della disciplina l’occasione di godersi l’attività sportiva prima del solito.

La tecnica dello “snowfarming” è diffusa nel nord Europa, dalla Svezia alla Finlandia, ma anche in Svizzera a Davos e, sul territorio nazionale, a Livigno. Barp è il primo imprenditore a livello privato ad averla testata fino a portarla a regime in Italia: una soluzione ottimale per il mercato dello sci, che richiede un inizio di stagione sempre più anticipato rispetto a un clima che, invece, ritarda l’inverno e rende sempre più difficile l’apertura degli impianti.

I 6.000 metri cubi di neve sono stati coperti da tecnologici teli geotermici con fibre di alluminio, intervallati da strati isolanti di ovatta grazie al supporto tecnico di Snow Makers, un’azienda specializzata svizzera. I teli sono poi stati legati uno all’altro con un sistema di velcri e cuciture a filo. Questi speciali materiali di copertura garantiscono il doppio beneficio di proteggere termicamente la massa sottostante e, grazie all’azione riflettente, di non far penetrare i raggi UVA.

Nel complesso, grazie al lavoro effettuato negli ultimi anni, Riale sta diventando sempre più un punto di riferimento per la disciplina a livello nazionale e internazionale. Alcune nazionali di sci di fondo hanno già “prenotato” il loro posto nei prossimi mesi per svolgere gli allenamenti, come quella della Polonia che a gennaio 2022 arriverà in questo angolo di Piemonte per prepararsi proprio all’appuntamento olimpico. Anche la nazionale francese ha manifestato l’interesse di venire a Riale intorno al mese di novembre.

«Anno dopo anno stiamo sempre più affinando questa tecnologia che ci sta dando grandissime soddisfazioni – Spiega Gianluca Barp –. È un lavoro lungo, faticoso e non esente da rischi ma ci permette di anticipare la stagione e offrire alle nazionali interessate di tutto il mondo l’occasione unica di allenarsi prima del solito e prepararsi con calma e in tranquillità in vista dei test più probanti. Riale sta diventando sempre più un centro per lo sport ad alta quota e questo mi rende orgoglioso. Non soltanto sci di fondo, infatti, ma penso anche allo “skyrunning” con la Bettelmatt Ultra Trail nel periodo estivo a cui nel 2022 si aggiungeranno i mondiali di Sky Marathon. La bicicletta e il trekking grazie agli innumerevoli itinerari disponibili e ancora le ciaspolate e l’e-bike a pedalata assistita. E, presto, sveleremo altre sorprese per attirare un turismo sempre più amante della natura e delle emozioni sportive».

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Pubblicato il 13 Ottobre 2021
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