A Domodossola aprono i Musei Civici Galletti in Palazzo San Francesco
Tre musei riuniti in uno che rappresentano uno spiccato spirito di ricerca ed esplorazione che fa parte non solo dell’Ossola ma dell’Italia intera
Il sindaco di Domodossola, Fortunato Lucio Pizzi, e l’assessore alla Cultura, Daniele Folino, annunciano l’apertura dei Musei Civici Gian Giacomo Galletti in Palazzo San Francesco, uno degli edifici italiani più inconsueti e originali per architettura e storia, situato nel cuore del Borgo della Cultura del capoluogo ossolano. L’inaugurazione è in programma il prossimo 18 giugno.
I Musei Civici Gian Giacomo Galletti di Domodossola in Palazzo San Francesco sono un contesto multidisciplinare ed eclettico che racconta un territorio di frontiera aperto al mondo e nutrito da un forte impulso collezionistico, soprattutto tra Otto e Novecento.
Più Musei riuniti in uno che rappresentano uno spiccato spirito di ricerca ed esplorazione che fa parte non solo dell’Ossola ma dell’Italia intera e che proietta i Musei Civici Gian Giacomo Galletti sotto i riflettori internazionali. Tre livelli espositivi sorti dentro un’antica chiesa francescana ancora affrescata: il piano terra dedicato alle mostre temporanee, il primo piano con il Museo di Scienze Naturali e il secondo piano con la Pinacoteca, la sezione Archeologica, quella di Arte Sacra e una parte dedicata alla grafica.
Antonio D’Amico, direttore e conservatore dei Musei Civici Gian Giacomo Galletti, ha lavorato in sinergia con l’architetto Paolo Carlo Rancati, progettista dell’impianto museografico, arricchito da interventi site specific dell’artista Gianluca Quaglia.
Il percorso di Palazzo San Francesco si snoda su tre livelli espostivi che mettono i n evidenza peculiarità multidisciplinari e, soprattutto, una geografia del collezionismo ossolano, sollecitato dalla Fondazione Galletti che acquista il palazzo alla fine dell’Ottocento, e concepito da uomini e donne che hanno viaggiato e donato ai musei o pere d’arte e manufatti provenienti non solo dalle valli, ma anche e soprattutto da diverse parti del mondo. Si svela un patrimonio intrigante e di alto profilo che, dopo svariati decenni di oblio, torna adesso a raccontare storie segrete ed affascinanti.
Al piano terreno la duecentesca chiesa francescana è dedicata a mostre temporanee, al primo piano c’è il Museo di Scienze Naturali e al secondo la Pinacoteca, la sezione Archeologica, l’ Arte Sacra e una selezione di disegni dal la fine del Cinquecento al Novecento . È in questa forma che Palazzo San Francesco riapre dopo circa quarant’anni di attese , grazie alla preziosa partnership con la Fondazione Ruminelli . I Musei Civici sono frutto del lavoro di un progettista e direttore dei lavori, l’architetto Paolo Carlo Rancati, e di un ingente campagna di restauri e recuperi che ha visto coinvolti 15 restauratori di diverse tipologie che sono intervenuti su 63 dipinti, 23 reperti lapidei, 287 reperti archeologici, 29 suppellettili sacre, oltre 40 arredi lignei d’epoca, 20 sculture lignee, oltre a vetri dipinti e intagli, oltre a 2000 animali impagliati e altrettanti minerali
La mostra temporanea Incanto e disincanto.
La forza delle idee
A cura di Antonio D’Amico
Fino al 31 dicembre 2021
Grazie alla collaborazione con la Diocesi di Novara e alcune collezioni private, tra le navate della chiesa – museo , il visitatore sarà accolto fino al 31 dicembre da un’esposizione temporanea divisa in tre sezioni che punta a dare risalto alla storia del Palazzo, dall’origine francescana alla creazione dei musei , con un excursus sulla ritrattistica del fondatore e di altri protagonisti e con un Focus su San Francesco d’Assisi , dove l’assoluto protagonista è il San Francesco riceve le stimmate di Guercino , la grande pala d’altare custodita presso la Cattedrale di Novara . Come sottolinea Antonio D’Amico , direttore dei Musei e curatore della mostra, “entrando nei musei civici di Palazzo San Francesco s i respira la forza delle idee, sviluppate da uomini che hanno creduto nei valori dell’arte e dell’educazione. Palazzo San Francesco si nutre dell’incanto che poi diventa vita vissuta. Questa è la testimonianza di San Francesco che, innamorato di Cristo, lascia tutto per immergersi nella semplicità e nella bellezza con povertà e umiltà, rivoluzionando però la cultura del Medioevo e creando uno degli ordini rel igiosi più importanti al mondo. Questo fa Gian Giacomo Galletti che, consapevole di aver raccolto un ingente patrimonio, pensa ai giovani, al loro futuro e crea una fondazione che poi ha saputo far nascere una realtà che oggi rivive ”. Non solo Guercino , ma anche Tanzio da Varallo , Federico Barocci , Bartolomeo Passerotti , il francese Charles Mellin e Ceranino saranno i protagonisti del racconto suggestivo dell’ iconografia di Francesco d’Assisi . Inoltre un video accoglie i visitatori all’ingresso raccont ando la storia del Palazzo e delle collezioni, realizzato grazie al fondamentale sostegno della fondazione Ruminelli.
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