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Domenica in Piemonte la giornata di lutto per le vittime del Mottarone

Il presidente della Regione Alberto Cirio invita la popolazione ad osservare un minuto di silenzio alle ore 12

funivia mottarone

 

Domani, domenica 30 maggio, in tutto il Piemonte sarà una giornata di lutto per le vittime della funivia del Mottarone.

Il decreto firmato nelle scorse ore dal presidente della Regione Alberto Cirio invita la popolazione ad osservare un minuto di silenzio alle ore 12 e gli enti pubblici piemontesi ad unirsi nella manifestazione del cordoglio.

Ad una settimana da ciò che è avvenuto la mattina del 23 maggio, il Piemonte si stringe ancora una volta alle famiglie delle vittime della tragedia che ha sconvolto il nostro territorio.

Negli uffici regionali, in accordo con il Governo e con la Prefettura di Torino, la bandiera italiana e della Regione Piemonte, insieme a quella dell’Unione europea, saranno esposte a mezz’asta.

“Nulla può lenire il dolore, ma sentiamo il bisogno di ricordare in un modo solenne coloro che hanno perso la vita in questa follia. Il Piemonte non smetterà mai di stringersi alle loro famiglie e al piccolo Eitan” sono le parole del presidente Cirio.

La comunicazione in Consiglio regionale

La Giunta regionale ha svolto in apertura della seduta del 25 maggio una comunicazione sulla tragedia della funivia del Mottarone.

L’assessore alla Protezione civile Marco Gabusiha ricordato che “quando abbiamo ricevuto i primi messaggi domenica mattina speravamo non ci fossero vittime, ma la speranza si è spenta nel corso di pochi minuti. I soccorsi sono arrivati sul posto in 25 minuti e purtroppo il numero dei dispersi si è rapidamente azzerato trasformandosi in vittime, con due bambini sopravvissuti, di cui uno non ce l’ha fatta. Con il presidente Cirio e il vicepresidente Carosso ci siamo recati subito sul posto, preceduti dalla Protezione civile arrivata prontamente con le Forze dell’Ordine, i Vigili del Fuoco, il Soccorso Alpino e il soccorso infermieristico. Ci siamo trovati di fronte tutte le vittime pronte per essere portate via. Non è servito chiedere nulla: le risposte erano tutte negli occhi dei primi soccorritori e nei racconti di chi, mentre estraeva i corpi senza vita, sentiva ancora suonare i loro cellulari”.

Gabusi ha poi ringraziato tutto il sistema di soccorso: almeno 50 volontari della Protezione civile, 20 del Soccorso alpino e un gran numero di Vigili del fuoco, oltre ai Carabinieri attivi nella protezione dell’area: “Il sistema, come ha riconosciuto anche il capo Dipartimento della Protezione civile, ha funzionato, ma è una magra consolazione che questa volta preferiremmo non avere. Abbiamo attivato un supporto psicologico anche per i soccorritori, perché per loro non sarà facile superare ciò che hanno visto. Il ministro Giovannini, venuto con noi sul posto lunedì, ha istituito una Commissione per comprendere come sia possibile migliorare la sicurezza degli impianti e da parte nostra c’è la massima disponibilità nel lavorare insieme. Abbiamo chiesto attraverso il ministro di modificare il programma del Giro d’Italia evitando la salita al Mottarone per rispetto delle vittime e per scongiurare che qualche curioso possa inopportunamente andare sul luogo della tragedia. Abbiamo inoltre chiesto all’organizzazione del Giro di dare un segnale di cordoglio alla partenza di Verbania”.

L’assessore al Patrimonio Andrea Tronzano nel suo intervento ha spiegato che la legge regionale n.15 del 1997 ha sancito il trasferimento della proprietà della funivia Stresa-Mottarone dalla Regione Piemonte al Comune di Stresa. Nel 2014 è stato siglato un accordo di programma promosso dal Comune di Stresa, attraverso il quale la Regione Piemonte ha stanziato 1.750.000 euro per gli interventi di ammodernamento e revisione dell’impianto, con una compartecipazione anche da parte del Comune di un milione di euro. Sempre nel 2014 è stata siglata anche la convenzione tra Scr e Comune di Stresa che individua nel Comune l’amministrazione ‘concedente’ per la gara d’appalto di gestione dell’impianto ed esecuzione dei lavori. Essendo andata deserta la prima gara, nel 2015 il Consiglio comunale di Stresa ha approvato i nuovi indirizzi, incluso la durata della concessione fino al 2028 e un incremento della propria compartecipazione economica, che è salita a 1.860.000 euro. Nel capitolato d’oneri di gara è stato specificato che, al termine del periodo di concessione, l’impianto con le opere e gli immobili ritorneranno nella materiale disponibilità del Comune di Stresa. La proprietà quindi è attribuita per legge al Comune di Stresa. La trascrizione nei registri catastali non è ancora stata finalizzata a causa di alcuni contenziosi. La Regione ha recentemente, nel mese di marzo, sollecitato nuovamente il Comune di Stresa a perfezionare gli ultimi atti. Ma in questo doloroso momento le istituzioni devono collaborare all’unisono con sobrietà e senza polemica per dare giustizia alle vittime e alle loro famiglie”.

I due interventi sono stati preceduti da quello del presidente Alberto Cirio: “E’ un momento triste per la nostra Regione. Domenica era il giorno della ripartenza, l’occasione per riassaporare il primo scampolo di vita normale. Il destino lo ha fatto coincidere con una tragedia immane. In attesa che si chiarisca la verità, che dovrà essere chiarita con tutti i mezzi, apprezziamo che la Procura abbia subito aperto un’inchiesta e che il ministro dei Trasporti abbia istituito una commissione di indagine: la verità dovrà emergere. Ieri ho visto il piccolo Eitan. Il suo nome in ebraico vuole dire ‘forte’. Credo che in questa parola noi dobbiamo davvero trovare la forza per superare questo momento così doloroso. Siamo vicini a tutti i famigliari, a questo bambino e alla lotta che sta conducendo per tornare alla vita”.

 

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Pubblicato il 29 Maggio 2021
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