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Imprese, emergenza Covid e ripresa attività: la situazione nel Vco

Il 38% dichiara di avere una situazione simile allo scorso anno. Poco meno del 4% è ancora ferma o sta valutando la chiusura definitiva

Quasi 6 imprese su 10 nel VCO ha “regimi di attività ridotti” rispetto al periodo precedente all’-emergenza Covid19 mentre il 38% dichiara di avere un giro di attività simile allo scorso anno. Poco meno del 4% delle imprese intervistate nel VCO ha ancora l’attività sospesa o sta valutando la chiusura definitiva.

È quanto risulta da un approfondimento del Sistema informativo Excelsior sull’universo delle imprese provinciali con almeno un dipendente, condotta tra il 22 giugno e il 6 luglio 2020 da Unioncamere in accordo con Anpal, per valutare le prospettive occupazionali a seguito dell’emergenza Coronavirus.

In questa fase di particolare difficoltà, in aggiunta alle informazioni sui programmi di assunzione mensili e trimestrali delle imprese, il questionario è stato arricchito con una specifica sezione che ha l’obiettivo di monitorare la situazione del tessuto imprenditoriale a seguito dell’emergenza Covid19. Le informazioni rilevate riguardano gli impatti prodotti dalla crisi sulle imprese e le valutazioni sulle prospettive di recupero, focalizzandosi sui comportamenti di imprese abitualmente presenti sui mercati esteri e più coinvolte nei processi di digitalizzazione.

Poco meno di 4.000 sono le imprese del campione di riferimento: di queste 1.180 sono nel settore industriale che comprende anche le costruzioni mentre oltre 2.700 in quello dei servizi.

Tra i comparti più colpiti ci sono il turismo, alloggio e ristorazione (oltre 8 imprese su 10 dichiara di avere ritmi ridotti), quelli legati ai servizi alla persona, commercio e industrie tessili e dell’abbigliamento.

A livello dimensionale le criticità ci sono a tutti i livelli, ma in particolare sono le piccole imprese a dichiarare attività a regimi ridotti (59%). Anche l’ipotesi di chiusura viene ipotizzata da imprese sotto i 50 dipendenti.

A quando la ripresa? Circa il 56% delle imprese intervistate fissa nei primi sei mesi del 2021 il periodo previsto entro il quale l’attività potrebbe riprendere a livelli accettabili. Il 30% spera in una ripresa entro l’anno mentre meno dell’8% crede in una ripresa entro la fine di ottobre 2020.
Più ottimista il comparto industriale rispetto a quello dei servizi: la previsione di ripresa entro l’estate 2021 è ipotizzata dal 46% delle imprese industriali e da oltre il 60% di quelle dei servizi, in particolare prevedono tempi lunghi i comparti legati all’alloggio e ristorazione (64%), logistica-magazzinaggio (68%) e commercio (59%).

Le imprese abitualmente presenti sui mercati esteri e ancora di più quelle coinvolte nei processi di digitalizzazione registrano una ripresa dell’attività leggermente superiore alla media. Anche i tempi previsti per il recupero sono migliori per le imprese che si sono già avvicinate alla digitalizzazione.

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Pubblicato il 31 Agosto 2020
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