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Operazione “Pascoli d’oro”, sequestrati beni per oltre 154 mila euro

Si indaga anche nel VCO dove l'allevatore affittava alcuni alpeggi

Beni per  oltre 154 mila euro sono stati sequestrati, su ordine del gip del Tribunale di Aosta, Giuseppe Colazingari, all’allevatore bresciano finito sotto inchiesta per truffa aggravata. Il Corpo forestale e la Guardia di finanza hanno sequestatgo i beni che sarebbero frutto dell’ingiusto profitto derivante dal percepimento illecito di contributi Ue dal 2014 al 2018. Contributi arrivati dalla Regione Lombardia grazie alla Politica agricola comunitaria-Pac che servivano a portare al pascolo bestiame nei terreni a Etroubles, in Valle d’Aosta, dove invece gli animali non venivano condotti o lo erano in modo difforme.

Ricordiamo che nell’operazione è stata coinvolta anche la Polizia provinciale del Verbano Cusio Ossola in quanto le aziende finite nel mirino della magistratura risultano titolari di affitti di alcuni alpeggi in Valle Cannobina e in Valle Vigezzo. Tanto che l’inchiesta valdostana potrebbe avere sviluppi anche nel VCO.

L’indagine, denominata “Pascoli d’oro” nasce dopo una segnalazione del personale del servizio veterinario valdostano per l’abbandono di animali e carcasse in alta montagna in alcuni alpeggi. La gestione del pascolo era stata affidata ad alcune aziende e società agricole riconducibili a Cappelloni.

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Pubblicato il 24 Giugno 2020
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