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Piemonte, insediato il comitato istituzionale per la fase2

Il comitato si è insediato ieri mercoledì 6 maggio. A coordinarne i lavori il vicepresidente Fabio Carosso che dichiara: "Monitoreremo sia a livello delle singole aree provinciali che regionale nel suo complesso, come si sta evolvendo la situazione economica e sanitaria"

governatore piemonte cirio

“Un nuovo organismo per avviare un confronto costante col il territorio”. Ieri pomeriggio, martedì 6 maggio, su indicazione del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio si è insediato il Comitato istituzionale per il monitoraggio della Fase2.

Come annunciato direttamente dal sito della Regione, a presiedere il Comitato istituzionale sarà Fabio Carosso, vicepresidente del Piemonte, coadiuvato dal segretario Maurizio Rosbosch, presidente di Ires, e da un rappresentante dell’Unità di Crisi regionale. Coinvolti inoltre anche i sindaci dei Comuni capoluogo, i presidenti delle Province, i rappresentati delle associazioni degli enti locali e delle aziende sanitarie e i capigruppo del Consiglio Regionale.

Continuare a monitorare la situazione, il suo evolversi quotidiano e l’attuazione delle misure di contenimento contro il covid-19 dopo la ripresa delle attività: quello del Comitato istituzionale sarà un vero e proprio “monitoraggio capillare che si affiancherà a quello seguito direttamente dall’Unità di Crisi e dall’Assessorato alla Sanità in interfaccia con il Ministero della salute”.

Obiettivo del nuovo organismo è avviare un confronto costante con il territorio per acquisire le informazioni indispensabili per capire l’evolversi della situazione con particolare riguardo agli effetti dell’attenuazione delle misure di contenimento contro il Coronavirus dopo la ripresa delle attività. Un monitoraggio capillare che si affiancherà a quello sanitario seguito direttamente dall’Unità di Crisi e dall’Assessorato alla Sanità in interfaccia con il Ministero della Salute.

«Monitoreremo – ha dichiarato Carosso -, sia a livello delle singole aree provinciali che regionale nel suo complesso, come si sta evolvendo la situazione economica e sanitaria, alla luce della progressiva riapertura delle attività produttive e dell’aumento dello spostamento delle persone, in modo da individuare come si suddividono gli eventuali nuovi contagi per categorie sociali e produttive, ed intuire dove e perché si potrebbero verificare zone o settori sui quali concentrare l’attenzione per evitare una nuova chiusura».

Per questo motivo, spiega il comitato, i dati verranno inviati all’Ires, che provvederà alla redazione di un rapporto settimanale. A carattere periodico tutti i componenti si incontreranno per via telematica per analizzare la situazione e suggerire le disposizioni che si potrebbero rendere necessarie.

Pubblicato il 07 Maggio 2020
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