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“Non è successo niente di grave”, Michele Brambilla presenta il suo romanzo a Luino

Un noir ambientato nel 1980 tra la Brianza, la sponda lombarda del Lago Maggiore e Milano, dove un delitto porta a galla segreti capaci di sconvolgere una piccola comunità

michele brambilla

Domenica 16 novembre a Palazzo Verbania di Luino, alle 16:30, nel corso della rassegna Intrecci, per la settima edizione del Festival Letterario “Un libro nel cuore”, lo scrittore Michele Brambilla presenta il suo romanzo Non è successo niente di grave (Baldini+Castoldi editore), fresco vincitore del Premio Vigàta, istituito in Sicilia per il centenario della nascita di Andrea Camilleri. Michele Brambilla dialogherà con Giuseppe Battarino, giurista e scrittore. L’ingresso è libero.

La trama

Non è successo niente di grave, secondo la definizione che ne ha dato l’editrice Elisabetta Sgarbi, è un «noir raffinato fra cronaca e memoria». È ambientato nel 1980 tra la Brianza, la sponda lombarda del Lago Maggiore e Milano.

Tutto comincia con l’assassinio di una donna, medica condotta del paese di Besana Brianza. Le indagini, affidate a un carabiniere che sognava già la pensione e seguite da due cronisti di nera, si indirizzano subito su potenziali relazioni clandestine. La donna uccisa aveva forse un’amante? In paese è grande la paura che, ficcando il naso nelle vicende private di tutti, gli inquirenti possano scoprire anche storie che con il delitto non hanno nulla a che fare, ma che potrebbero sconvolgere la piccola tranquillità della provincia e la reputazione di molti insospettabili.

Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera e Chiara Di Clemente sul Quotidiano Nazionale hanno accostato il romanzo di Brambilla a quelli di Piero Chiara e di Georges Simenon.

Chi è Michele Brambilla

Michele Brambilla, luinese da qualche anno, è oggi direttore del quotidiano di Genova Il Secolo XIX. In precedenza è stato direttore della Provincia di Como, della Gazzetta di Parma, del Quotidiano Nazionale e del Resto del Carlino. È stato anche vicedirettore di Libero, del Giornale e della Stampa. Nei primi vent’anni della sua carriera è stato cronista al Corriere della Sera.

Pubblicato il 14 Novembre 2025
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