«Troppe impurità nella raccolta plastica», la Convenzione di Sesto Calende fa chiarezza sulla raccolta differenziata
La Convenzione invita i cittadini a compiere uno sforzo in più e interviene per fare chiarezza su cosa va e cosa non va nel sacco giallo

L’analisi della qualità della raccolta differenziata a cura della Convenzione di Sesto Calende ha rilevato troppe impurità. All’interno dei sacchi della raccolta plastica si trova quotidianamente un numero troppo alto di oggetti non conformi, che rischiano di compromettere l’intero processo di selezione e riciclo.
«Errori ricorrenti e spesso evitabili», spiegano gli addetti della Convenzione di Sesto Calende. Per questo, la Convenzione invita i cittadini a compiere uno sforzo congiunto e interviene per fare chiarezza su cosa è e cosa non è un imballaggio di plastica da mettere nel sacco giallo.
Cos’è davvero un imballaggio in plastica?
Un imballaggio è tutto ciò che contiene, protegge o avvolge un prodotto destinato alla vendita. Bottiglie, flaconi, sacchetti, pellicole e vaschette vanno bene, ma non tutto ciò che è fatto di plastica è automaticamente riciclabile come imballaggio.
Il giocattolo rotto? Il tubo dell’irrigazione “che tanto è plastica”? Il secchio, la sedia da giardino, la ciotola del cane, le ciabatte, le parti dell’aspirapolvere? Questi oggetti non sono imballaggi e quindi non vanno conferiti nella raccolta della plastica. Vanno conferiti negli Ecocentri o nel secco residuo.
«Inserire oggetti non conformi nella raccolta plastica – sottolinea la Convenzione – non aiuta l’ambiente, anzi: rovina carichi di materiale riciclabile e aumenta i costi di trattamento, a carico della collettività. Se non serve a contenere qualcosa quando l’hai comprato, non va nella raccolta plastica».
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