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Mara, la nuotatrice di Ternate pronta ad affrontare il Bosforo, «La sfida è con me stessa»

Ad agosto, Mara Zaniboni insieme a altri tre atleti della provincia di Varese farà parte della delegazione italiana che sfiderà le acque dello stretto che divide la parte europea della Turchia da quella asiatica

mara zaniboni

Sei chilometri e mezzo a nuoto nelle acque che separano l’Asia dall’Europa senza muta, indicazioni o strumenti elettronici. È la sfida alla quale la nuotatrice di Ternate Mara Zaniboni si sta preparando da un anno. Ad Agosto, infatti, Mara sarà tra gli atleti italiani che affronteranno la traversata del Bosforo: un appuntamento che ogni anno attira in Turchia migliaia di sportivi da tutto il mondo.

Oltre a Mara, all’interno della delegazione italiana ci saranno altri tre atleti della provincia di Varese: Dominique Burg di Ispra, Vito Castoro di Varano Borghi e Marina Ini di Gavirate. Un numero per niente scontato, visto che per partecipare alla Traversata del Bosforo la sfida comincia molto prima di entrare in acqua.

mara zaniboni
Mara insieme ad alcuni membri del gruppo varesino che parteciperà alla Nuotata inter-continentale del Bosforo

I posti disponibili per l’edizione 2025, infatti, erano poco più di 3.000. Di questi, appena 1.200 erano riservati agli atleti non turchi, e per ogni Paese potevano iscriversi solo un massimo di 350 persone. «Quando hanno aperto le iscrizioni a gennaio – racconta Mara –, l’intera quota internazionale si è riempita in meno di un’ora».

La traversata del Bosforo, 6,5 chilometri tra Asia e Europa

Organizzata dal Comitato olimpico nazionale turco, la Nuotata inter-continentale del Bosforo si è disputata per la prima volta nel 1989. Si svolge lungo un percorso di 6,5 chilometri, che va dal molo di Kanlıca (nella parte asiatica della provincia di Istanbul) fino al parco Cemil Topuzlu a Kuruçeşme (poco più a nord del Ponte del Bosforo, nella parte europea della città).

Per regolamento, i nuotatori devono affrontare la traversata senza muta, senza boa di salvataggio e senza alcun tipo di ausilio elettronico. Non ci sono neppure boe che indicano il percorso, per questo a ogni edizione alcuni partecipanti vengono trascinati dalla corrente e finiscono per nuotare oltre il traguardo senza accorgersene (vengono tutti recuperati dalle barche dei bagnini, ma per loro c’è la squalifica). In media, il 10% di coloro che provano la Nuotata intercontinentale del Bosforo non riesce a concludere la gara.

Il nuoto in acque libere, «Mai una volta uguale all’altra»

Mara ha sempre amato lo sport e fin da bambina frequentava la piscina, ma solo sette anni fa si è avvicinata al mondo del nuoto in acque libere. «Una decina di anni fa – racconta Mara -, a causa di problemi di salute alla schiena, ho dovuto smettere di praticare molti degli sport a cui ero appassionata. Ho avuto però l’occasione di scoprire il nuoto in acque libere. È uno sport molto stimolante: le condizioni dell’acqua cambiano continuamente, ci sono tanti imprevisti e una gara non è mai uguale a un’altra».

«Una sfida con me stessa»

Mara ha cominciato dalle gare più brevi (un miglio marino, tre chilometri…), per poi compiere la traversata dello Stretto di Messina, partecipare al Best Fest in Spagna e ora punta alla Nuotata intercontinentale del Bosforo. «Ho tanto entusiasmo e anche un po’ di incoscienza – spiega Mara -, ma non mi sento una nuotatrice forte. Non punto a competere con gli altri nuotatori. La sfida più grande è con me stessa».

«Facendo questo sport – racconta – ho conosciuto persone che fanno cose folli: atleti che si tuffano in acque dalle temperature proibitive e nuotatori endurance estremi. Mi hanno aiutato a capire, che con l’allenamento e la determinazione si può arrivare a fare cose che si credevano impossibili».

Alessandro Guglielmi
alessandro.guglielmi@varesenews.it
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Pubblicato il 04 Agosto 2025
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