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Il sindaco di Laveno: “Nostro obiettivo non è trasformare Cerro in Rimini, ma offrire servizi”

Luca Santagostino ribadisce le ragioni generali del progetto e replica anche su singoli punti. Sulla trasparenza contrattacca: "Chi aveva dubbi poteva confrontarsi prima"

Progetto Cerro Laveno

Circa cinquanta cittadini hanno partecipato all’incontro pubblico organizzato dall’amministrazione comunale e dal Comitato Frazione Cerro lo scorso 23 luglio a Cerro, per discutere del contestato progetto di riqualificazione del Molo Sironi. A guidare il confronto il sindaco di Laveno Mombello Luca Santagostino, accompagnato dalla giunta, che ha voluto fare chiarezza dopo settimane di polemiche.

«Abbiamo esposto il progetto nella sua completezza – dice il sindaco – perché alcune informazioni diffuse dal comitato e sui social erano parziali o imprecise. Alcune persone, dopo l’incontro, hanno compreso meglio l’intervento complessivo».

Il primo cittadino ha ribadito che alcune delle modifiche richieste dai cittadini non potranno essere accolte: «Il progetto è in una fase avanzata, non più modificabile in modo sostanziale. Possiamo solo valutare aggiustamenti marginali, come una lieve rotazione del chiosco o la possibilità che venga smontato durante l’inverno».

Sul fronte del chiosco, le opinioni tra i residenti risultano divise: «C’era chi era favorevole, chi voleva lasciare tutto com’era, chi temeva una trasformazione turistica troppo spinta. Ma il nostro obiettivo non è trasformare Cerro in Rimini, bensì offrire servizi dove oggi non ce ne sono».

Il sindaco ha poi voluto ripercorrere la cronologia degli eventi: «Loro dicono di aver scoperto dell’iniziativa – con il chiosco – da un mio video, pubblicato sui social nei primi giorni del mese di maggio. Da quel momento non abbiamo ricevuto alcuna richiesta di chiarimenti. Avevano tempo per venire in Comune e chiedere informazioni. Invece non è arrivata alcuna comunicazione fino al giro di cartelli per il paese, poco prima della riunione che hanno organizzato il 18 giugno coinvolgendo i partiti d’opposizione».

Ed è proprio su quella riunione che il primo cittadino ha espresso perplessità: «Ci hanno detto espressamente di non partecipare, mentre hanno convocato le minoranze. Non mi pare sia stato un gesto particolarmente inclusivo. E in quella sede si sono dette cose gravi, come la “cementificazione di Cerro”, quando in realtà il chiosco sarà in legno, con una base in cemento. Nessuno ha invece sottolineato che ci saranno 400 metri quadrati in più di area verde fruibile rispetto a prima».

Un contesto che, secondo Santagostino, risente anche di un clima generale di mobilitazione che interpreta come movimento pre-elettorale: «Stanno nascendo comitati, raccolte firme, suggestioni un po’ particolari che non si erano mai viste fino ad oggi. Ora spuntano su ogni cosa. Ci sta, fa parte del gioco, ma bisogna guardare anche con una visione di lungo termine. Se no, non si costruisce nulla».

Confronto teso tra il comitato e il sindaco Santagostino sul Molo Sironi a Cerro

Riguardo alla raccolta firme che ha superato le  duecento adesioni su circa trecento residenti della frazione, il sindaco è netto: «Abbiamo chiesto la lista, ma non ci è stata fornita. Non è un discorso legale, ma di trasparenza e correttezza nel confronto».
Infine, una riflessione sulla “panchina storica” rimossa durante i lavori: «Capisco il dispiacere, ma era una panchina di vent’anni fa. L’area sarà riqualificata e valorizzata. Come è successo con il parco giochi inclusivo, anche stavolta crediamo che il tempo darà ragione alla bontà dell’intervento».

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Pubblicato il 30 Luglio 2025
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