Quantcast

Bogno, niente primaria alla Casa Sacro Cuore. Docenti e famiglie sul piede di guerra

Lo storico istituto ha deciso di chiudere le elementari mantenendo aperto il servizio per la fascia 0-6 anni. I genitori riuniti in comitato attaccano: "I problemi scaricati su di noi". I docenti: "Spiazzati e intimoriti dopo tanti sacrifici"

fondazione casa sacro cuore scuola bogno di besozzo

C’è agitazione a Besozzo per una notizia che ha colpito decine di famiglie. In una riunione convocata giovedì sera, 24 luglio, i vertici della Scuola Casa Sacro Cuore, paritaria che ha sede nella frazione di Bogno, hanno annunciato che nell’anno scolastico 2025-26 non attiveranno le classi della Primaria.

Una decisione che riguarda le famiglie dei 55 bambini coinvolti oltre naturalmente al corpo docenti e non docenti in forza a un istituto che ha alle spalle decenni di storia, che dal 2001 ha ottenuto i riconoscimento di paritaria e che dal 2022 – dopo il progressivo disimpegno delle suore, è gestito dalla Fondazione Casa Sacro Cuore diretta dall’imprenditrice Barbara Bini.

Nel corso della riunione è stata invece confermata l’apertura delle proposte per la fascia d’età da 0 a 6 anni ma questo, come prevedibile, non ha placcato la rabbia e il disorientamento dei genitori che, anzi, avevano di recente ricevuto rassicurazioni in merito. Lo scorso 20 maggio sui profili social della Fondazione è stato infatti pubblicato un post dal titolo “Non chiudiamo”, quasi a voler scacciare qualche voce che si era diffusa su un possibile disimpegno. «E ogni volta che si sollevavano perplessità sul futuro della scuola la dottoressa Bini ha sempre smorzato le preoccupazioni ribadendo in maniera continua la volontà di proseguire l’attività» spiegano le docenti in una comunicazione che pubblichiamo in calce all’articolo.

Gli insegnanti tra l’altro sottolineano un altro aspetto, quello dei sacrifici fatti nell’ultimo triennio a causa di stipendi arrivati «in maniera discontinua con ritardi importanti». Sacrifici affrontati per garantire agli alunni la continuità didattica «con l’unico pensiero rivolto ai bambini».

Nel corso della riunione la direzione della scuola ha ipotizzato la possibilità di un accordo con la Scuola Manfredini che, sempre sul territorio di Besozzo, gestisce l’istituto “Rosetum” per indirizzare in quella struttura i bambini rimasti senza la loro scuola. Una soluzione che, tuttavia, resta in divenire e che comunque non dà garanzie ai lavoratori.

Dal canto loro le famiglie stanno costituendo un comitato (si chiama “Il Cuore dei bimbi è Sacro”) la cui presidenza temporanea è stata assunta da Tomaso Carnaghi. Nella prima comunicazione ufficiale il comitato va all’attacco della decisione della direzione della Fondazione rispondendo in modo circostanziato a una serie di affermazioni emerse durante l’incontro del 24 luglio.

«Non facciamo processi, facciamo domande. Non lanciamo accuse infondate, documentiamo i fatti – scrivono i genitori – E nei fatti ricordiamo che si è parlato di “salvataggio” della scuola, ma senza mai coinvolgere le famiglie; si è comunicata la chiusura a luglio, quando i bambini erano già iscritti; si è detto “non ci sono soldi” ma nessuno ha spiegato dove sono finiti quelli ricevuti; si è ignorata la nostra mail (inviata personalmente e non come comitato) con richieste precise, si è deciso, in solitaria, senza mai convocare un’assemblea vera, né informare con trasparenza.

La direzione della Fondazione Sacro Cuore di Bogno: “Rette insufficienti a coprire i costi”

Riguardo ai problemi finanziari – la motivazione con cui la dirigenza spiega la chiusura della primaria – il comitato risponde: «Noi non siamo il CDA, né i soci di una S.r.l. Se mancano i fondi, non è un nostro problema. Noi siamo clienti e famiglie. E i nostri “dividendi” sono i diritti dei nostri figli. Se non c’è liquidità, ci si attiva, si coinvolgono i genitori, si cercano soluzioni, si accede ai fondi pubblici, si chiedono finanziamenti, si cambia gestione. Quello che non si fa è chiudere in silenzio, scaricando tutto sulle famiglie a luglio».

Inoltre le famiglie spiegano che esisterebbe una proposta formale di subentro avanzata da una cooperativa esperta nel settore educativo che ha analizzato i bilanci della scuola e confermato la sostenibilità economica del progetto. Sarebbero stati tracciati anche tre scenari per salvare l’istituto (gestione esterna con distacco del personale, subentro diretto a costo zero con la cooperativa che assumerebbe il rischio di impresa, cessione o affitto del ramo di azienda) che però non sarebbero stati presi in considerazione. Tant’è vero che non se ne parla nella lettera aperta emessa dalla direzione.

IL CORPO DOCENTI: SPIAZZATI E INTIMORITI

In data Martedì 22 Luglio 2025 il corpo docenti e il personale di tutta la scuola Fondazione Casa Sacro Cuore di Besozzo è stato convocato per una riunione dalla Dott. Ssa Barbara Bini nella quale viene comunicato e con amarezza si apprende la chiusura immediata della scuola Primaria; nella stessa riunione si apprende che l’unica alternativa che viene data alle famiglie dei 55 bambini e al corpo docente è quella di passare alla scuola Manfredini con la quale sembra sia stato preso un accordo di continuità per i bambini, ma senza alcuna chiarezza sul futuro del corpo docente.
È impensabile ricevere questo tipo di informazione sul nostro futuro professionale alla fine del mese di Luglio quando tutte le famiglie hanno già firmato un contratto di iscrizione per l’anno 2025-2026, ricevuto la lista dei libri scolastici da acquistare e le insegnanti hanno già allestito tutte le classi per il benvenuto ai bambini per il loro rientro di Settembre.
L’accordo preso con la scuola Manfredini non è stato ancora reso visibile ne alle famiglie, ne al corpo docente e NON include alcun tipo di piano di assunzione per quanto riguarda il corpo docente; ci troviamo tutti spiazzati ed intimoriti perché non esiste alcuna chiarezza sul nostro futuro!
L’ultimo anno è stato un anno di sacrifici per tutti gli insegnanti in quanto gli stipendi sono arrivati in maniera discontinua con ritardi importanti e da due anni nessun insegnate riceve il TFR; nonostante questo tutti gli insegnati hanno SEMPRE garantito continuità nell’insegnamento e nella presenza con grande entusiasmo, con l’unico pensiero rivolto al bene dei bambini.
Ogni volta che si sollevavano perplessità sul futuro della scuola la Dott ssa Bini ha sempre smorzato le preoccupazioni ribadendo in maniera continua la volontà di proseguire l’atttività; ultimo esempio di questo è il post pubblicato dal gruppo Bini in data 20 Maggio 2025 sulle piattaforme social (FaceBook, Instagram) con la scritta “NON CHIUDIAMO”. E anche durante i consigli d’istituto non è mai emersa la volontà di chiudere».

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it
Siamo da anni una realtà editoriale, culturale e sociale fondamentale per il territorio. Ora hai uno strumento per sostenerci: unisciti alla membership, diventa uno di noi.
Pubblicato il 25 Luglio 2025
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore