Un anno e mezzo di ascolto e sostegno: lo sportello del Luinese traccia il bilancio delle attività
Avviato da Varese Oltreconfine con la Comunità Operosa e le parrocchie della Valtravaglia, il servizio ha aiutato 41 persone tra italiani e stranieri offrendo accoglienza, orientamento e supporto per l’inserimento lavorativo

(A cura dello Sportello di Ascolto, Accoglienza e Orientamento del Luinese)
Lo Sportello di Ascolto, Accoglienza e Orientamento del Luinese, pensato e proposto dall’Associazione Varese Oltreconfine, con il supporto della Comunità Operosa Alto Verbano, delle Parrocchie della Valtravaglia e del Tavolo per la Pace dell’Alto Verbano, è ormai attivo da un anno e mezzo e vorremmo fare un breve bilancio delle nostre attività.
Per chi non ne avesse sentito parlare, lo Sportello ha lo scopo di offrire un primo supporto a cittadini italiani e stranieri in difficoltà, cercando di accoglierli ed ascoltarli per affrontare con loro i bisogni più immediati, per stimolarli ad uscire dall’isolamento, per capire le loro esigenze, per aiutarli nella ricerca di un lavoro con la stesura di un dettagliato curriculum vitae da inviare al Centro per l’Impiego di Luino al fine di partecipare ai vari servizi offerti come la formazione o la partecipazione a tirocini presso le aziende della zona.
Dal gennaio 2024, data di apertura dello Sportello, abbiamo accolto 41 persone, di cui 17 italiane, principalmente per redigere il curriculum vitae per la ricerca di un lavoro; ma i numeri dicono poco e per questo vorremmo raccontarvi qualche storia che ci fa capire i problemi che spesso incontrano le persone nel nostro territorio.
A volte ci siamo sentiti impotenti di fronte a chi improvvisamente rimane senza casa ma, in questi casi, non riuscendo a restare indifferenti, abbiamo chiesto aiuto alla rete di persone che gravitano attorno alla Comunità Operosa e alle Parrocchie. Ed è così che abbiamo trovato una sistemazione per una donna straniera con figlia adolescente, grazie all’ospitalità gratuita di un generoso amico. Dopo poco la donna, determinata a ritrovare la sua indipendenza, ha trovato un lavoro con un regolare contratto e con alloggio. Questa storia ci ha fatto toccare con mano quanto sia importante credere nella nostra rete di sostegno solidale: una rete che si basa su tante realtà del nostro territorio che da anni collaborano in progetti per il sociale e per l’ambiente.
In un’altra situazione abbiamo aiutato una donna straniera, che cercava lavoro, a partecipare ad un corso per A.S.A. (Ausiliario Socio Assistenziale) con una formula particolare: la donna viene assunta part-time per il periodo del corso presso una RSA del territorio ed il costo del corso, pagato in anticipo dalla RSA, viene detratto mensilmente dallo stipendio consentendo così alla persona di acquisire il titolo di A.S.A.; grazie alla rete solidale il costo del corso è stato pagato fin dall’inizio da un’altra realtà del territorio, consentendo così alla persona di ottenere il titolo di A.S.A.
Un altro caso riguarda una donna straniera che aveva una consistente multa da pagare senza averne la possibilità e questo comprometteva l’utilizzo dell’auto per andare a lavorare. Abbiamo deciso di farle un prestito chiedendole di impegnarsi a restituire una piccola cifra ogni mese. La signora non ha mai saltato una rata ed ha da poco estinto il debito.
Anche persone Italiane si sono rivolte a noi per la compilazione del curriculum vitae oppure per trovare lavori saltuari soprattutto nel caso di pensionati che faticano a pagare le spese correnti. Non è sempre facile riuscire a rispondere a questo tipo di esigenze e di solito ci affidiamo al passaparola. È utile quindi sapere che chiamando il numero dello Sportello possiamo segnalare richieste di babysitter, badanti, compagnia a persone sole, aiuto per piccoli lavori.
In termini di quantità di persone incontrate forse si poteva fare di più, ma crediamo che non si debba guardare in questa prospettiva. Se analizziamo l’esperienza dal punto di vista dell’ascolto e dell’accoglienza possiamo affermare che questa esperienza ha arricchito sia noi volontari che le persone che si sono avvicinate allo Sportello. A volte al primo approccio sono timide e faticano a fidarsi, ma una volta stabilito il contatto si aprono, raccontando le loro vicissitudini e nasce così una relazione di conoscenza che si protrae nel tempo. È importante far capire che la prima forma di solidarietà consiste proprio nell’ascolto, nell’empatia e nella fiducia che si crea tra le persone.
Per entrare in contatto con lo Sportello di Ascolto, Accoglienza e Orientamento del Luinese occorre telefonare al n. 338 6213243; verrà fissato un appuntamento con i volontari presso la sede in via Matteotti 11 a Germignaga (Ex Circolo ACLI). E’ anche possibile inviare una mail a vareseoltreconfine.luino@gmail.com per fissare un appuntamento o per chiedere informazioni sul progetto dello Sportello di Ascolto, Accoglienza e Orientamento.
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