“Dighe vecchie e rischi per la sicurezza”: da Lecco l’appello di Legambiente a Regione Lombardia
Il lago di Como e i bacini alpini lombardi al centro della transizione energetica: Legambiente spinge per un “rinascimento idroelettrico” tra efficienza e sostenibilità

A Lecco, in occasione della campagna Goletta dei Laghi, Legambiente ha acceso i riflettori sul ruolo strategico dell’idroelettrico nella transizione energetica e climatica. Il workshop, dal titolo “Le risorse idriche di laghi e bacini nella transizione energetica e climatica”, ha sottolineato la necessità di un “rinascimento idroelettrico” per garantire sicurezza, efficienza e tutela degli ecosistemi.
Lombardia prima regione per produzione idroelettrica
Con 77 grandi dighe e una potenza installata complessiva di oltre 2,5 GW, la Lombardia produce oltre un quarto dell’energia idroelettrica italiana, con il bacino dell’Adda e del lago di Como che da soli coprono il 55% della produzione regionale. Altre aree strategiche sono la Valcamonica e le valli bresciane tributarie dei laghi Iseo, Idro e Garda.
Il parco dighe lombardo, però, ha un’età media di 82 anni, con un terzo delle strutture che ha superato il secolo. A questo si somma la questione delle concessioni: 41 scadranno entro il 2029 e altre 21 sono già scadute. Una situazione che secondo Legambiente frena gli investimenti necessari per il revamping degli impianti e per la sicurezza dei territori a valle.
Criticità ambientali e conflitti d’uso
Gli invasi idroelettrici generano profitti per le aziende ma anche impatti sul territorio: artificializzazione dei corsi d’acqua, effetti sulla biodiversità, trasporto dei sedimenti e conflitti con l’agricoltura in periodi di siccità. Legambiente chiede che il rinnovo delle concessioni sia legato non solo alla produzione energetica ma anche a interventi di manutenzione, sicurezza e tutela ambientale.
«I grandi impianti idroelettrici sono una risorsa strategica, ma servono investimenti per la loro modernizzazione e per la tutela degli ecosistemi fluviali e lacustri – ha detto intervenendo al convegno Giorgio Zampetti, direttore nazionale di Legambiente – Il rinnovo delle concessioni deve diventare occasione per garantire efficienza, sicurezza e ricadute positive per le comunità locali».
Foto di Thomas Ehrhardt da Pixabay
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