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Legge mancia, il Pd protesta in consiglio regionale: “Basta premiare gli amici”

I consiglieri dem hanno presentato emendamenti per destinare i 15 milioni in opere più utili. Astuti: "Usiamoli per le liste d’attesa sanitarie, la sicurezza sul lavoro, i trasporti e il recupero degli alloggi sfitti"

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La “legge mancia” torna al centro delle polemiche in Regione Lombardia. A denunciarlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Samuele Astuti, che contesta la scelta della giunta di distribuire 15 milioni di euro tramite oltre 120 emendamenti da 100mila euro ciascuno, destinati a micro-interventi in soli 115 comuni sui 1500 presenti in Lombardia.

Astuti: «Risorse gestite in modo distorto»

Secondo Astuti, questa modalità di gestione dei fondi «premia logiche di parte e non risponde alle vere urgenze della regione». L’esponente dem punta il dito contro l’assestamento al bilancio 2025, accusato di ignorare questioni centrali come le liste d’attesa sanitarie, la sicurezza sul lavoro, i trasporti e il recupero degli alloggi sfitti.

«Abbiamo 23mila case Aler vuote – sottolinea Astuti – solo il 4% delle case di comunità è pienamente operativo e il centro unico di prenotazione non sarà pronto entro fine legislatura. Eppure, i fondi ottenuti grazie alle opposizioni per la sicurezza sul lavoro e il recupero degli alloggi restano inutilizzati, mentre aumentano le risorse per propaganda e comunicazione del presidente Fontana».

Le proposte del PD

Il gruppo PD in consiglio regionale ha presentato diversi emendamenti alternativi, chiedendo di investire su infrastrutture considerate prioritarie: dal potenziamento del collegamento ferroviario tra Milano, Varese e Malpensa alle grandi opere ferroviarie e stradali, fino agli interventi per contrastare il dissesto idrogeologico e recuperare il patrimonio immobiliare pubblico. «Serve una programmazione vera – conclude Astuti – non la distribuzione discrezionale di fondi ai “comuni amici”».

Protesta in aula

Durante la discussione in aula, i consiglieri del PD hanno inscenato una protesta sollevando cartelli per contestare l’operato della giunta. Un gesto simbolico che, secondo Astuti, serve a richiamare l’attenzione su quello che definisce «un immobilismo preoccupante per la Lombardia».

Pubblicato il 23 Luglio 2025
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