“Vietato restare indifferenti”, a Laveno si chiude il Festival della Meraviglia 2025
È terminato il fine settimana fitto di eventi che ha portato nella cittadina sul Lago Maggiore decine di ospiti dall'Italia e dal Mondo. Un evento che ha invitato il pubblico ad abbandonare i pregiudizi, per osservare il mondo con uno sguardo più aperto e sensibile

Dopo tre giorni intensi di eventi tra mostre d’arte, incontri e spettacoli nel cuore di Laveno Mombello, a un passo dal Lago Maggiore, domenica 18 maggio si è chiusa la terza edizione del Festival della Meraviglia. Decine i relatori che hanno dialogato insieme al pubblico di ambiente, scienza, cultura e società. Un festival “in volo sopra i confini”, capace di superare sia le barriere geografiche (grazie anche a tanti ospiti internazionali) sia quelle tra discipline, per scoprire nuovi punti di vista e mettere in discussione le proprie certezze.
Ambiente e scienza al centro del Festival della Meraviglia 2025
Con i ricercatori del Centro di ricerca della Commissione europea (Jrc) di Ispra si è parlato tanto di ambiente: dall’importanza delle COP (Conferenze delle Parti) sul clima insieme a Giacomo Grassi, a come arte e scienza possono portarci a considerare la natura in modo diverso e – forse un giorno – convincerci a prendercene cura sul serio in compagnia di Adriaan Eeckels e Caterina Benincasa.
E proprio di scienza si è parlato con il docente dell’Università dell’Insubria Fabio Minazzi: di quella scienza che esce dai dogmi delle formule per scoprire il suo lato più umano, intuitivo e poetico. Ma se da un lato c’è l’Uomo, dall’altro ora c’è anche la macchina. Ecco quindi l’occasione di domandarsi se sia davvero possibile programmare un’intelligenza artificiale etica insieme al docente dell’Università Statale di Milano Elia Biganzoli e il formatore Antonello Maiolino.

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Imprese, territori e comunità
Spazio anche al ruolo delle imprese sul territorio e di come proprio il territorio può essere contemporaneamente salvezza e condanna dello spirito imprenditoriale con il presidente della Fondazione comunitaria del Varesotto Federico Visconti.
Il vivere in comunità è stato al centro anche dell’incontro con Betta Sormani, presidente dell’associazione Mondo di Comunità e Famiglia, che ha raccontato l’esperienze di Villa Pizzone e della Quasilocanda, dove famiglie differenti imparano a convivere sostenendosi a vicenda nel rispetto dei propri confini.

Una voce silenziosa che arriva dalla guerra
Il Festival della Meraviglia ha accompagnato il pubblico a vedere da vicino il dramma della guerra in Palestina. Lo ha fatto con la proiezione del film Upshot della regista di origini palestinesi Maha Haj, commentato dalla giornalista Maria Nadotti. Una finestra sul dolore delle persone che in guerra hanno perso tutto. Ferite nel cuore che il tempo non può rimarginare.

I giovani sul palco del Festival della Meraviglia 2025
I giovani sono stati protagonisti con tante iniziative in collaborazione con gli studenti del Liceo Sereni di Laveno e delle scuole primarie. Con creatività e grande consapevolezza, le studentesse e gli studenti del Liceo Sereni hanno esplorato il tema dei confini e sottolineato il drammatico costo umano e ambientale della fast fashion.
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Musica e Parole per emozionarsi e riflettere
In questa edizione del Festival della Meraviglia non sono mancate le occasioni di emozionarsi. L’attore e poeta Giuseppe Cederna ha incantato Villa Frua con le sue poesie che riscoprono il valore della parola.
Nella serata di venerdì, il musicista belga Philippe Turiot è invece riuscito a sposare le composizioni rigorose di J.S. Bach al suono popolare della fisarmonica. Uno schiaffo alle convenzioni è arrivato anche sabato sera, da parte dell’attore newyorchese Henry Camus, che col suo spettacolo ha smontato lo stereotipo dell’artista serio.
Musica e parole che chiamano all’azione, sono quelle andate in scena domenica al Liceo Sereni. Il monologo di Beppe Casales è stato un avvertimento a riallacciare il legame tra Uomo e natura, ascoltare i nostri sensi e non essere indifferenti.

Un festival che che dice “no” all’indifferenza.
«Non essere indifferenti». Forse è proprio questo il messaggio più profondo che il Festival della Meraviglia ha lasciato al suo pubblico: un invito a stupirsi, farsi domande e guardare il mondo da più punti di vista. I musicisti, attori, e scienziati al festival ci hanno fatto capire, ognuno nel suo modo, che di fronte alle tragedie personali o collettive bisogna informarsi e semplicemente fare quello che si sa fare, ognuno nel suo modo, appunto, senza la paura di fare errori.

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