Voci, incontri e leggende lungo la decima tappa del Cammino del Lago Maggiore
Prosegue il cammino arrivando così alla decima tappa, che da Laveno a Ispra ha permesso di scoprire storie e leggende

Partenza dall’imbarcadero di Laveno, e oggi siamo davvero in tanti: trentotto partecipanti, una piccola carovana che occupa tutto il marciapiede mentre un traghetto inizia a imbarcare le auto. In attesa degli ultimi ritardatari, Donatella Reggiori, guida naturalistica e geologa – che ci aveva accolto anche ieri all’arrivo – ci intrattiene con aneddoti sulla Laveno risorgimentale. Niente spoiler: le sue storie, ascoltate dalla sua voce ironica e coinvolgente, valgono il doppio. Possiamo solo anticiparvi che in paese si possono ancora scovare due palle di cannone austriache nascoste.
Ci incamminiamo in direzione Cerro, percorriamo tutto il lungolago e sulla strada incrociamo un’altra storia. A raccontarcela è un abitante del posto, incuriosito dal nostro gruppo. Ci parla del pirata Polidoro, che pare avesse il suo covo proprio qui. La leggenda narra che sia stato giustiziato per aver rapito una donna della vicina Reno – non è chiaro se per amore o con la forza – ma gli abitanti non la presero bene e lo fecero fuori. Chi pensa che le storie di pirateria siano appannaggio delle località di mare si sbaglia di grosso: il lago è ricco di questi racconti. In una tappa precedente abbiamo incontrato anche le figure dei fratelli Mazzarditi, che terrorizzavano il lago partendo dai Castelli di Cannero.
Lasciamo Cerro per raggiungere Ceresolo, dove ci aspetta un altro incontro tra storia e leggenda: costeggiamo l’antica chiesetta di San Defendente, le cui origini risalgono a prima dell’anno Mille. Nel prato antistante, nel 1605, si consumò un episodio tragico: una donna accusata di stregoneria fu arsa viva per ordine del Cardinale Federico Borromeo.
Allunghiamo il passo verso l’Eremo di Santa Caterina del Sasso, dove ci accoglie Elena Castiglioni di Archeologistics, l’impresa sociale che ne cura la gestione. Elena ci racconta l’importanza di questo luogo non solo come porta d’accesso tra la sponda piemontese e quella lombarda, ma anche come presidio per la comunità. L’Eremo è infatti aperto tutti i giorni dell’anno e sede di numerose attività. Tra poche settimane aprirà anche un piccolo ostello ricavato nel primo piano dell’edificio antistante la biglietteria, il quale sarà un luogo ideale per ospitare i viandanti lungo il Cammino.
Lasciamo l’Eremo, già affollato in questo sabato di primavera, per raggiungere il luogo della nostra pausa pranzo: la spiaggia della Monvallina. Pranzare seduti sulla sabbia, all’ombra degli alberi, con il lago a pochi passi e un baretto per il caffè è un piccolo lusso. Oggi, una partecipante ha persino preparato una crostata per tutti.
Rifocillati, rimettiamo gli zaini in spalla e proseguiamo con una bella passeggiata naturalistica a bordo lago, direzione Mulino di Turro, sede dell’associazione Rotte Contrarie, che in tempi digitali continua a stampare a mano con caratteri mobili. Sono loro i realizzatori dei Testimonium che consegniamo ai pionieri del Cammino: preziosi oggetti di carta e inchiostro. A malincuore lasciamo questo luogo di pace quasi fuori dal tempo, ma ad aspettarci un altro angolo di quiete inaspettata: il Laghetasc di Brebbia. Questo piccolo specchio d’acqua ospita cipressi calvi delle paludi, originari del Mississippi, che qui hanno trovato un habitat perfetto. Le loro radici aeree, simili a quelle delle mangrovie, ci fanno sentire in un paesaggio lontanissimo, quasi esotico.
La nostra tappa di oggi volge quasi a conclusione. Attraversiamo la pittoresca Via delle Cascine, poi un breve tratto di provinciale, fino a raggiungere il Lavorascio, da cui risaliamo lungo il sentiero delle Fornaci di Ispra. Un altro luogo ricco di storia, che racconta di quando le sponde del lago erano centro di produzione della calce, trasportata via acqua fino alla Svizzera e a Milano, lungo il Ticino. Alcune fornaci sono ancora visibili: i loro vecchi pontili sono oggi perfetti per un tuffo rinfrescante.
Chiudiamo in bellezza sul Sentiero dell’Amore, una serie di passerelle sull’acqua che ci conduce al vecchio porticciolo di Ispra, punto d’arrivo della tappa di oggi.
Ancora una giornata ricca di incontri, di testimonianze e di storie che il Cammino può contribuire a continuare a raccontare.
Il Cammino del Lago Maggiore è promosso da tracciaminima aps. La decima tappa è già disponibile sul sito dedicato al cammino
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