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Le associazioni bocciano il piano della giunta regionale per le persone con disabilità grave

La delibera regionale contestata dalle associazioni che parlano di scelte "non accettabili" e ricordano l'appuntamento del 23 marzo per un flashmob davanti al palazzo della Regione

protesta in regione associazioni disabilità

La Giunta della Regione Lombardia, la scorsa settimana, ha approvato la delibera ‘Modifica del programma operativo regionale a favore di persone con gravissima disabilità e in condizioni di non autosufficienza a e grave disabilità’.

«Questa modifica – ha dichiarato l’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Elena Lucchini – giunge dopo un percorso che in questi mesi ha messo al centro una costante interlocuzione con le associazioni che rappresentano il mondo della disabilità, gli Enti locali sempre più pilastri del welfare di territorio e le parti sindacali. Da un lato vogliamo salvaguardare il contributo economico a favore dei caregiver. Dall’altro intendiamo procedere con il necessario potenziamento dei servizi di sollievo e assistenza. Rispettiamo così quanto richiesto dalla riforma dell’attuazione dei Leps (Livelli essenziali prestazioni sociali) di erogazione».

«Oltre all’interlocuzione con il Ministero – ha aggiunto – occorre ribadire anche l’impegno economico di Regione Lombardia. Lo stanziamento di risorse è infatti passato dai 10 milioni iniziali del 2023 agli odierni 17,5 milioni stanziati per il 2024. Di questi, 3,5 milioni sono reperiti in Consiglio regionale, grazie a un Ordine del giorno al Bilancio, sottoscritto da tutta la maggioranza. A questi fondi bisogna infine sommare i 13 milioni del Fondo sanitario regionali».

Le rimodulazioni del contributo mensile ai caregiver, che inizialmente erano ricomprese tra i 200 e i 350 euro mensili (a seconda delle categorie) e avrebbero ridotto il contributo economico in forza di un aumento dei servizi, consisteranno ora in circa 65 euro mensili.

«Per tutti i disabili con bisogni complessi – ha concluso l’assessore – non ci sarà alcuna modifica rispetto alla programmazione dello scorso anno. Tutto ciò sarà possibile grazie anche ad un contributo economico aggiuntivo, del valore massimo di 85 euro mensili a valore sul ‘Fondo caregiver’. Saranno rimborsati in un’unica soluzione per un valore massimo di 595 euro per il 2024».

DOTAZIONE FINANZIARIA
La dotazione finanziaria per l’esercizio Fondo Nazionale per le non autosufficienze 2024 ammonta a complessivi 172.556.132 euro di cui:
– 137.945.000 euro, risorse del FNA 2023, destinate alle Misure B1 e B2, al Pro.Vi (progetto di vita indipendente) e al rafforzamento dei Punti Unici di Accesso;
– 17,5 milioni del bilancio regionale;
– 13 milioni del Fondo Sanitario Regionale;
– 4.111.132 euro del Fondo caregiver familiare 2023.

CRITICHE LE ASSOCIAZIONI DI PAZIENTI E PARENTI

Restano molto critiche le associazioni di pazienti e parenti. Uniti per l’Autismo commenta: « Nonostante l’assessore dica che quello raggiunto è un “risultato importante”, stiamo parlando di qualcosa di ben diverso. Di una realtà che supera anche la più sfrenata fantasia. A quasi un mese dall’ultimo incontro con le associazioni e al netto delle dichiarazioni di facciata, in realtà non è cambiato nulla.

Perché? Ecco la realtà, punto per punto:
1) i contributi vengono tagliati di € 150 per tutti coloro che hanno un caregiver familiare
2) i 17,5 milioni di Fondi Regionali aggiuntivi erano già presenti, con identico importo, nella delibera n.1669 contro cui è iniziata la protesta. Salto quantico? Forse no…
3) i 13 milioni di cui si parla fanno parte del Fondo Sanitario Regionale. Parliamo quindi di una misura diversa dalla B1 e B2. Salto quantico? Forse nemmeno qui…
4) i 4 milioni in più dei quali si parla fanno parte del Fondo caregiver. Un fondo diverso. Soldi già stanziati. Ovviamente se uso questi soldi per le misure B1 e B2 non li ho più per altro. Insomma, tolgo da una parte per mettere dall’altra. Calcolando che al Fondo caregiver poteva fare domanda anche chi non aveva accesso alla misura B1, è quantomeno molto originale come modo di reperire nuovi fondi per la disabilità. Chi avrebbe potuto fare domanda prima, ora non potrà più perché i soldi non ci saranno. Salto quantico? Sì! Indietro, però…

Certe scelte non sono per noi assolutamente accettabili.
Per passare a un sistema di erogazione dei servizi si deve:
* PRIMA essere sicuri che i servizi siano effettivamente a disposizione delle Persone che ne hanno bisogno garantendo efficienza, qualità e costanza ovunque sul territorio
* DOPO effettuare il passaggio da un sistema di contributi erogati in denaro al nuovo sistema

Serve un cambio di mentalità e di valori. Altrimenti l’inclusione resterà nelle parole, mai nei fatti.

Perché — al di là di certe affermazioni — si sta costruendo una società sempre più esclusiva. Quasi un club, insomma, dal quale alcune Persone saranno costantemente e rigorosamente tenute ai margini. E, per chiudere, non possiamo dimenticarci che le nuove domande di accesso alle misure B1 e B2 finiranno in lista d’attesa. Soldi non ce ne sono.

Per queste ragioni ci ritroveremo #sabato23marzo alle ore 11 sotto la sede di Regione Lombardia per un #flashmob che ricordi a tutti, Regione Lombardia in primis, che la realtà non è fantasia. Non si può mistificare. I numeri non mentono».

Pubblicato il 20 Marzo 2024
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