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A Luino arriva la tassa di soggiorno: sarà in vigore dal primo giugno

Non d'accordo la minoranza: "Attualmente la città non dispone di un interesse turistico tale da giustificare la sua introduzione che, comunque, metterebbe in un ingiusto svantaggio le strutture ricettive del territorio"

generica

Approvata in consiglio comunale a Luino, nonostante l’opposizione della minoranza, l’istituzione della tassa di soggiorno, prevista per entrare in vigore dal primo giugno 2024.

Serena Botta, assessore alla Cultura del comune, ha spiegato che la decisione di introdurre questa tassa è stata presa considerando l’esempio di molte altre località – alcune molto vicine, come Porto Ceresio e Laveno – con l’obiettivo di ottenere risorse per promuovere il territorio dal punto di vista turistico. «Durante la fase di elaborazione del regolamento, sono state coinvolte tutte le categorie interessate e le loro opinioni sono state ascoltate, nel rispetto delle normative vigenti» ha detto Botta, che ha anche annunciato l’intenzione di organizzare incontri periodici con i rappresentanti delle diverse categorie per discutere e definire insieme le proposte di investimento per il futuro, utilizzando i proventi derivanti dalla tassa di soggiorno. «Un primo incontro è già in programma entro la fine di luglio, dove verranno condivisi i progetti dalle associazioni e i nostri, e una entro la fine dell’anno per fare il punto. Gli introiti di quest’anno, visto il tavolo già costituito, verranno investiti nelle attività del tempo libero e nelle manifestazioni, che hanno così già trovato un respiro più ampio» ha concluso l’assessora.

La tassa di soggiorno sarà applicata tutto l’anno, «dai 10 giorni “in giù”» al fine di favorire un turismo più lungo e tenendo conto anche dei soggiorni temporanei, come quelli di infermieri, insegnanti.

Non d’accordo è però la minoranza, e in particolare il consigliere del gruppo “#Luinesi” Davide Cataldo, che ha presentato una proposta di sospensione dell’approvazione del suddetto regolamento – non approvata – con la proposta di alcuni emendamenti.

«Preso atto del fatto che nessun altro comune del territorio luinese ha ancora istituito l’imposta di soggiorno, l’introduzione di tale nuova tassa solo per gli operatori turistici del Comune di Luino metterebbe le strutture ricettive locali in un ingiusto svantaggio rispetto a quelle dei comuni vicini. Sarebbe opportuno, come suggerito in passato dalla Comunità Montana Valli del Verbano, considerare l’istituzione di un “consorzio” in cui tutti i comuni possano discutere della questione. Inoltre, abbiamo appreso che Federalberghi ha richiesto di attendere fino al 15 febbraio per l’approvazione, poiché ha presentato un ricorso al Consiglio di Stato per sospendere l’attuazione di questa tassa» ha detto Cataldo, chiedendo poi di emendare il regolamento comunale dell’imposta di soggiorno negli articoli e nei termini seguenti:

nell’art. 2 comma 2 inserire dopo la parola “decorre” la dicitura “dalle prenotazioni effettuate dopo il primo giugno 2024; nell’art. 2 comma 3 inserire alla fine la dicitura “si applicano ai pernottamenti prenotati successivamente alla data di esecuzione della delibera di variazione*; e, infine, nell’art. 6 – l’unico approvato – di aggiungere alla lista di esenzioni anche tutti i pernottamenti professionali non turistici (quali a titolo di esempio tutte le convenzioni con imprese/società che necessitano alloggio per il proprio personale dipendente).

Ad unirsi al “dissenso” per l’istituzione di questa tassa, anche i consiglieri di minoranza Furio Artoni e Franco Compagnoni, che sostengono che attualmente la città non abbia un interesse turistico tale da giustificare l’introduzione della tassa di soggiorno e evidenziando le possibili complicazioni amministrative per gli albergatori.

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Pubblicato il 14 Febbraio 2024
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