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Depositate le perizie per l’omicidio di Nachat Rachid nei boschi dello spaccio di Castelveccana

Lo ha annunciato il procuratore Massimo Politi che coordina le indagini che vedono indagato un carabiniere. “Ora la lettura degli atti da cui potrebbero dipendere eventuali integrazioni di indagine”

Castelveccana - Morto alla cascata alla  cascata della Froda

Sono state depositate le perizie stilate dagli esperti incaricati dalla Procura di Varese per le indagini in corso sull’omicidio di Nachat Rachid, il cittadino marocchino di 34 anni trovato morto nei boschi dello spaccio di Castelveccana in località Froda, nel tardo pomeriggio di venerdì 10 febbraio. Per quei fatti risulta indagato un sottufficiale dei carabinieri in forza al nucleo operativo e radiomobile ella compagnia di Luino con l’ipotesi di omicidio volontario.

L’uomo venne trovato dai soccorritori dopo una chiamata di emergenza effettuata sul posto e il cadavere presentava un foro compatibile con l’esplosione di un colpo d’arma da fuoco nella zona lombare destra. Alla prima risultanza autoptica, l’arma usata per sparare è un fucile caricato con munizionamento a palla singola in gomma.

Le perizie che ha ora in mano la Procura di Varese sono dunque due. Una è quella medico legale, da poco depositata e he dovrà ancora essere letta dagli inquirenti, vale a dire il procuratore di Varese Massimo Politi e il sostituto Lorenzo Dalla Palma; l’altra è di natura tecnico- scientifica e riguarda gli aspetti legati allo sparo.

Cosa succederà ora? Sul piano delle indagini la Procura non dice nulla, e glissa – come è naturale – alla domanda se vi siano altre posizioni aperte in termini di accertamento delle eventuali responsabilità, oltre a quella del militare indagato e sospeso cautelativamente dal servizio.

«Non è escluso che dalla lettura di questi atti sia possibile effettuare valutazioni che portino ad eventuali integrazioni di indagini ovvero procedere verso le conclusioni», ha specificato lo stesso dottor Massimo Politi nelle richieste della stampa in merito a possibili evoluzioni investigative sul caso.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it
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Pubblicato il 14 Giugno 2023
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