Quantcast

La Via Crucis calpesterà la via dello spaccio a Castelveccana. Don Luca: “Riprendiamoci i nostri boschi”

Il parroco di Castelveccana e Porto ha pensato ad una veglia di preghiera e canti aperta a tutti per il Venerdì santo. Nell'occasione anche una raccolta firme

La processione contro la siccità a Tradate

«Svegliamo le coscienze, non restiamo indifferenti a ciò che ci accede intorno». Don Luca Ciotti ha voluto dare un significato diverso alla Via Crucis del Venerdì santo a Castelveccana (in programma per la sera del 7 aprile, alle 20.45). Foto di repertorio

Un invito aperto a tutta la cittadinanza, giovani, famiglie, istituzioni dove “la Via della Croce calpesta la via dello spaccio”. Così si legge nella semplice, quanto significativa, locandina pubblicata sul sito della parrocchia e distribuita ai suoi concittadini. Nell’occasione ci sarà anche una raccolta firme per tenere alzata l’attenzione, ma anche per proporre iniziative concrete per riprendersi i boschi.

Un’iniziativa fortemente voluta dal parroco di Castelveccana e Porto Valtravaglia, in un territorio boschivo nel quale nell’ultimo periodo si sono verificati diversi fatti di cronaca, tra i quali l’uccisione di un uomo e tante segnalazioni di spaccio.

Situazione che ha richiamato anche l’attenzione del Governo tanto che il sottosegretario Nicola Molteni solo qualche mese fa ha incontrato sindaci e amministratori del Luinese e del Tradatese.

don luca ciotti castelveccana

La Via Crucis passerà sulla strada che collega Nasca al  Cuvignone: «Non vogliamo essere una Chiesa muta. Vogliamo far capire che non ci stiamo al fatto che vada avanti una malavita di questo tipo. La nostra sarà una veglia in movimento con dei canti, dei video, dei momenti di preghiera, un’ iniziativa aperta a tutti per dire che la comunità cristiana vuole essere da stimolo per tutti a tenere le coscienze deste. Non lasciamo che le cose avvengano senza fare nulla. Non siamo indifferenti».

Don Luca spiega alla fine della veglia ci sarà anche una raccolta firme. Sul foglio cinque proposte per fare in modo che quel territorio e i suoi boschi possano tornare ad essere vissuti dai cittadini: «Non vuole essere solo una denuncia, ma la possibilità di fare qualcosa di propositivo. Vorremmo che quel territorio venisse abitato bene, proponendo camminate, campestri e iniziative per poter tornare a vivere i nostri boschi in tranquillità. Oggi se un uomo va lì a prendere funghi si sente minacciato, mentre sappiamo che un lavoro di grande prevenzione può portare a cose belle. Educhiamoci insieme alla bellezza, anche questo è un modo per destare l’opinione pubblica e le coscienze. E questo vale i giovani, per le famiglie e per tutti. Facciamo una rete sociale, in questo c’è bisogno delle istituzioni e di tutti».

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it
Raccontare il territorio è la nostra missione. Lo facciamo con serietà e attenzione verso i lettori. Aiutaci a far crescere il nostro progetto.
Pubblicato il 06 Aprile 2023
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore