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Degrado intorno ai cestini pubblici dell’alto Varesotto, Ballardin: “La situazione ha superato i limiti”

Il sindaco di Brenta, nonché assessore all'Ecologia della Comunità Montana Valli del Verbano, dice "no" a tutta questa inciviltà: "E' ora di cambiare il nostro modo di essere e di vivere"

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Che cosa c’è di non chiaro nelle istruzioni fornite dai comuni ai residenti circa l’uso dei cestini pubblici? «È un quesito che tormenta le aree dei nostri paesi e non solo, poiché in giro si vede di tutto e di più. Del resto, nel cestino ordinario dove potrebbe essere buttato un piccolo scarto si trova spesso ben altro» esordisce così il sindaco di Brenta, nonché assessore all’Ecologia di Comunità Montana Valli del Verbano, Gianpietro Ballardin dopo aver appurato la situazione di degrado di diversi cestini pubblici in alcuni paesi del territorio.

«Su alcuni cestini portarifiuti vi sono anche disegni su come raccogliere il bisognino del proprio cane: istruzioni lampanti, ed eseguite dai più senza necessità del richiamo – continua Ballardin -. C’è anche chi abbandona con scienza e zero coscienza il sacco pieno di porcherie per non fare la differenziata a casa».

Cestini stradali che dovrebbero quindi essere utilizzati soltanto per gettarvi qualche cartaccia, sono invece, sempre più spesso, straripanti di rifiuti di grandi dimensioni o sacchetti contenenti materiale di vario genere.

«Una situazione che ha superato i limiti» sottolinea ancora Ballardin, e che ha delle chiare conseguenze sul decoro urbano delle città: «Sono numerosi i cestini stracolmi lungo marciapiedi, in centro – come in periferia – accanto a scuole, parchi e anche nelle vicinanze di negozi e dei mercati. Non soltanto in luoghi appartati».

Ma come arginare questo problema? «Impossibile riempire di telecamere i paesi – spiega l’assessore – basterebbe il senso civico, secondo cui le mani che sporcano i comuni delle Valli del Verbano non sono soltanto quelle suggerite da luoghi comuni e pregiudizi. I comuni ricordano continuamente, con diverse modalità e con costante frequenza, che i cestini di raccolta, dislocati nei luoghi di passaggio maggiormente frequentati dalla cittadinanza, sono destinati semplicemente ai rifiuti cosiddetti “stradali”, come il piccolo pezzo di carta o di plastica che si tiene in tasca. Mentre per ciò che riguarda i rifiuti domestici è obbligatorio utilizzare il sistema di raccolta differenziata». In particolare per quanto riguarda bottiglie di alcolici o residui da bivacco che – tiene ancora a ribadire Ballardin – possono tranquillamente essere portati a casa e smaltiti correttamente.

«Immagini di questo tipo, poco decorose, si presentano ogni giorno dove la cittadinanza si reca per qualche ora di svago e non è certo un bel vedere» dice l’assessore, che in ultimo pone un quesito: «Chi raccoglie e quanto costa lo smaltimento di questi rifiuti differenziati? Ma soprattutto chi paga? Abbandonare i rifiuti domestici nei cestini pubblici, o nelle immediate vicinanze, impedisce il corretto riciclo dei rifiuti che, gettati in questo modo, hanno un costo elevato che incide sulla tassazione generale di tutta la cittadinanza costretta a pagare per l’inciviltà di altri. È giunto il momento, vista la complicata situazione che stiamo vivendo e i costi che si prospettano sul nostro difficile avvenire – conclude – di cambiare il nostro modo di essere e di partecipare attraverso le azioni del fare, del “Io ci sono” rispetto alla chiacchera del dire con la scusa del “Non è un problema mio”».

Pubblicato il 30 Agosto 2022
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