Col pandino scassato fino alle Lofoten: prima settimana di viaggio per Marco e Mariagiulia
Sono partiti da Milano e faranno 7mila Km a bordo della loro Panda Nara, raccogliendo fondi per famiglie di pazienti oncologici pediatrici. Ecco come sono andati i primi sette giorni fra Svizzera, Germania e Danimarca
Si sono chiamati “Out of place” perché amano andare in luoghi meno battuti, in cerca di emozionanti avventure: sono Marco (di Marchirolo) e Mariagiulia. Partiti sabato 30 da Milano per arrivare alla città norvegese con il nome più corto del mondo: Å.
Obiettivo? Divertirsi, scoprire l’Europa e raccogliere fondi per l’associazione Emmaland, che si occupa di sostenere le famiglie che si trovano a vivere il dramma di avere un bimbo ricoverato o seguito in oncoematologia. Potete parteciapre cliccando qui.
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Diario della prima settimana: verso nord fra laghi, boschi e campeggi
30 LUGLIO: SI PARTE!
Proprio in questo istante, giriamo la chiave di Panda Nara, inseriamo la prima e usciamo dal cancello di casa. Aspettiamo questo viaggio da due anni. Ci abbiamo investito energie e speranze. Abbiamo cambiato itinerario, mete, giorno della partenza tante di quelle volte da perdere il conto. Questa volta però è vero, si parte!
Direzione Lofoten: una Panda, due piloti fuori luogo e una somma da raccogliere tutti insieme. Buon viaggio, regaliamoci un’estate out of place!
DAY 1: KIRCHBERG AN DER ILLER
È iniziato ufficialmente il “Panda Nara: The North Way”! Partenza ore 10 da Milano con i bidoni dell’umido in strada pronti a fare la ola ai ragazzi gasati come delle Schweppes a una festa di liceali. Poi via direzione Svizzera, per testare subito le capacità atletiche di Panda Nara, costretta agli straordinari sulle salite del San Bernardino.
L’esperta vettura, però, nonostante un po’ di acido lattico, decide che è ora di tirar fuori la cazzimma e di scalare i monti svizzeri con la stessa personalità di un bidello che entra in classe a testa alta a consegnare le circolari. Svizzera conquistata e prima sosta meritata per Nara. Panino al prosciutto e parmigiano per Emmegi e Kino, che amano il viaggio in terra straniera ma non dimenticano le prelibatezze culinarie del Belpaese.
Il pomeriggio fila via liscio, con auto strombazzanti che corteggiano Panda Nara per strada. Kino e Emmegi, dopo ore di viaggio, pregustano una simpatica cancrena alle gambe e optano per cercare un campeggio in cui poltrire indossando sandali con i calzini sotto, proprio come è consuetudine tra la fauna locale. La meta finale del giorno 1 è il Camping Cristophorus di Kirchberg.
I campeggiatori locali sono totalmente innamorati di Panda Nara, soprattutto i bambini che la guardano con gli stessi occhi con cui si contempla un pacchetto regalo sotto l’albero di Natale. Non è un pacchetto regalo, invece, quello che sta scartando Kino, ma è una tenda che mette un po’ in difficoltà i nostri ragazzi come una verifica a sorpresa di scienze sulla tettonica a zolle. Dopo minuti di tentativi non riusciti, si immola per la causa il grande Kris, quarantenne tedesco amante del vino rosso, che in un batter d’occhio (o in un calice di Barolo) tira su una struttura degna di un Renzo Piano di Kirchberg.
È ora il momento di una bella cena per gli Out of Place che mantengono alto l’onore della cucina italiana con una preparazione gourmet a base di the con Gocciole ruggenti. Ora piede sull’acceleratore, Panda Nara ci guiderà verso la scoperta di bellezze teutoniche…let’s go!
DAY 2: KIRCHBERG – BLAUBEREN – ROTHENBURG OB DER TAUBER – SOMMERACH
Mattinata di ordinaria amministrazione per i ragazzi al campeggio Cristophorus. Il menu del “Panda Nara: The North Way” è molto vario e infatti prevede una colazione a base di gocciole e the, molto diverso rispetto a quello della cena precedente a base invece di the e gocciole.
Sistemata l’attrezzatura da campeggio con la stessa precisione di un salumiere quando deve darti un etto e mezzo di prosciutto, i ragazzi si dirigono verso Blauberen, pittoresco paesino nel sud della Germania. Case con tetti spioventi, fontane e soprattutto la magnifica sorgente Blautopf fanno da sfondo a questa tappa. L’acqua, qui, è di un blu irreale: Blautopf significa “Pentola Blu” e leggenda narra che in passato qualcuno versasse ogni giorno dell’inchiostro per renderla così turchese.
Dopo Blauberen, è la volta di Rothenburg ob Der Tauber, cittadina medievale attorniata da mura di cinta, sul percorso della Romantic Straße. Sicuramente più turistica, l’abbiamo trovata un po’ artificiosa per il nostro stile di viaggio. Di sicuro darà il suo meglio nel periodo natalizio: qui mercatini e negozietti a tema festivo sono i veri protagonisti.
Chiudiamo la giornata con la ricerca di un posto per la notte, ma l’imprevisto è dietro l’angolo. La reception del campeggio in zona Kitzingen, già alle 19, è chiusa, bloccata, stop. E il dubbio ci assale: non sarà che qui in Germania tutti i campeggi chiudano prima di cena? La risposta arriva quindici minuti dopo: quando il campeggio TESTA DI GATTO (Camping Katzekopf) ci accoglie a braccia aperte. Fiuuuuu.
Montiamo la tenda e prepariamo una pasta al pomodoro al volo, felici della giornata e consapevoli che anche nei momenti difficili c’è sempre una testa di gatto pronta a salvarti!
DAY 3: SOMMERACH – EXTERNSTEINE – EXTERTAL
350. È questa la cifra dei km macinati in questa giornata da Panda Nara, concentratissima come il maestro Beppe Vessicchio di fronte alla sua orchestra sul palco di Sanremo. Dopo la colazione a base di gocciole, il lavaggio delle pentole in comoagnie delle signore tedesche, lo smontaggio della tenda sotto lo sguardo vigile di due teenagers di Sommerach e il cambio di outfit per dare una parvenza di pulizia, si parte destinazione nord: Externsteine e la foresta di Teutoburgo ci aspettano!
Panda Nara sfreccia nelle campagne germaniche toccando addirittura quota 60km/h, cifra mai raggiunta da queste parti nonostante la presenza di automobili molto più equipaggiate.
La sosta quotidiana in un’area attrezzata prevede un pranzo gourmet mare e monti: il piatto presentato dai ragazzi ai giudici di Masterchef è un tonno glassato con olio, accompagnato da pepite aromatiche di parmigiano reggiano gran riserva su un letto di Pan Bauletto integrale. Dopo un’altra ora e mezza di guida, i ragazzi arrivano alla loro meta del giorno: Externsteine. È definita “La Stonehenge di Germania” ed è un tempio megalitico nascosto nella riserva naturale della Westfalia, composto da guglie di arenaria alte quasi 70m.
La serata si chiude con la consueta ricerca del campeggio: Emmegi e Kino finiscono in un posto a primo impatto poco raccomandabile, molto wild, fra pecore e caproni scorrazzanti. Un posto a misura out of place. Montata la tenda, cala la sera. Quando il termometro segna i 14 gradi, i ragazzi optano per una bella pentolata di fagioli, un piatto così frugale che forse anche Bud Spencer lo avrebbe rifiutato.
DAY 4: EXTERTAL – AMBURGO
È un po’ come se fosse carnevale per Panda Nara e per gli Out of Place che in questa giornata tolgono la veste da campeggio e mettono l’abito di gala ovvero delle t-shirt non stirate e dei pantaloni che non abbiano un eccessivo odore di pecora delle Shetland. Il motivo? Entrare, per la prima volta in questo viaggio, in una grande città.
Eccoci di fronte ad Amburgo, il secondo centro abitato più grande della Germania, nonché una delle città portuali più importanti del Nord Europa. L’esperta Panda Nara si riposa nel parcheggio di un piccolo hotel affiancata da auto elettriche ed ibride di ultima generazione, mentre Emmegi e Kino vagano per la città un po’ spaesati e non più abituati ai ritmi veloci della metropoli.
Grazie ai consigli dei nostri amici mastri conoscitori di Amburgo, optiamo per tappe precise. Innanzitutto, pausa cibo sempre fondamentale: andiamo da Burgerlich Hamburg dove mangiamo due super hamburger amburghesi. Niente a che vedere con il nostro menù Gocciole e tonno dei giorni precedenti, questo hamburger è veramente spaziale sia per la qualità della carne sia per quella delle varie salse fatte in casa. Consigliatissimo!
Ci spostiamo poi a Speicherstadt, quartiere centrale dalle costruzioni a mattoncini rossi e diventato Patrimonio dell’Unesco nel 2015. Ma a noi la città sta proprio un po’ stretta e ricercando il verde anche qui, ci spostiamo a Planten un Blomen, 47 ettari di parco dove è ospitato il più grande giardino giapponese d’Europa.
Poi tappa a Schanzenviertel, quartiere hipster di negozi vintage e locali alternativi, come il Muse, bar senza vetrina affacciato direttamente sulla strada. E prima di andare a dormire, ci siamo infilati nel Miniatur Wunderland, un museo di miniature che ci ha davvero colti di sorpresa per la cura di ogni piccolo dettaglio. Tranne uno: nelle miniature italiane c’è un Pandino bloccato e spinto a mano dai proprietari. Impossibile, la Panda è davvero inossidabile.
BYE BYE GERMANIA: Panda Nara ha superato il confine e siamo ora in Danimarca! Quanto cavolo è grande la Germania? Ci abbiamo messo quattro giorni per capirlo. Alla partenza il nostro contachilometri segnava 70.893. A quanto arriveremo alla fine del “Panda Nara: The North Way”?
DAY 5: AMBURGO – RØRKÆR – ESBJERG – VEJERS STRAND
È il momento di cambiare Paese, lingua e cultura per una Panda Nara sempre più cittadina d’Europa e pronta a diventare regina del Nord. Diciamo arrivederci alla Germania e salutiamo con un “Hej” la Danimarca: strade poco trafficate, tranquillità, distese di campi, mucche, cavalli, casette senza recinzioni, pale eoliche e spiagge infinite.
Il fresco vento del Mare del Nord ci costringe a un cambio outfit. Sopra l’abito di gala indossato ad Amburgo (t-shirt non stirate e pantaloni sgualciti ma ancora puliti) mettiamo felpe e k-way, proprio come si fa il 3 agosto a Milano. All’Idroscalo. Con le zanzare.
La nostra prima tappa è Esbjerg per vedere l’incontro tra la natura pura e l’uomo: “Man meets the sea”, un’opera dell’artista Svend Wiig Hansen, in cui quattro giganti seduti contemplano l’orizzonte. Quella che sembrava però una tranquilla giornata di viaggio si trasforma in una tipica disavventura out of place. Raggiunto il campeggio Vejers Strand Camping, l’ultimo posto tenda rimasto è sulla cima di una ripida duna di sabbia e per la prima volta dalla partenza Panda Nara VACILLA.
Kino tenta di scalare la duna, ma le ruote di Panda Nara si comportano come uno scalatore dell’Himalaya con le ciabattine infradito. Niente da fare, Panda Nara arretra. Ed è lì che esce dal mazzo la carta jolly: la tipica accoglienza danese! I quattro giganti smettono di contemplare il mare e assumono le sembianze di barbuti campeggiatori che si offrono di spingere la Panda fino a sopra la duna. Problemi di frizione a parte, Panda Nara questa volta raggiunge la vetta e ci regala la vista e la notte in campeggio più straordinaria di questo viaggio.
To be continued…
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