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Crisi idrica, Cia: «Se non aiutiamo le aziende, molte di queste falliranno»

L’incontro in Regione Lombardia per fare il punto su emergenza idrica e futuro Psr

Lago Maggiore afa temporale siccità

C’era anche Cia Novara-Vercelli-Vco all’incontro che si è svolto al palazzo di Regione Lombardia, per fare il punto sulla situazione sulla grave crisi idrica che mette in difficoltà il comparto agricolo, in particolar modo il settore risicolo. L’organizzazione è stata rappresentata da Manrico Brustia, risicoltore di Novara e responsabile del settore riso per Cia Piemonte, che ha partecipato insieme ai firmatari del protocollo d’intesa per la coltivazione del riso; tra loro anche i dirigenti delle Regioni Piemonte e Lombardia, Ente risi, Autorità di distretto del bacino del Po, consorzi irrigui e le altre associazioni di categoria.

La riunione è stata convocata a seguito della crisi idrica che vede la riduzione media dell’acqua di oltre l’80% e raccolti in alcuni casi compromessi. Molti agricoltori stanno abbandonando terreni per salvarne altri.

Le proposte emerse, suggerite anche da Cia per superare la fase di emergenza, sono lo sfruttamento della risorsa disponibile dei fiumi in deroga al “deflusso minimo vitale” e il coinvolgimento dei bacini idroelettrici alpini per rilasciare più risorse a valle. Nel medio-lungo periodo, invece, le idee riguardano il mantenimento del livello del lago il più alto possibile e l’utilizzo di sistemi irrigui più efficienti, anche attraverso il Fondo nazionale di 500 milioni di euro sulla meccanizzazione che potrebbe essere in parte convogliato per ottimizzare i meccanismi di irrigazione. Inoltre, dal tavolo di lavoro è emersa l’esigenza di realizzare invasi e microbacini, utilizzando anche cave esistenti, come la Lombardia sta già cercando di fare ma con gravi difficoltà di tipo burocratico: anche Cia chiede lo snellimento delle pratiche per la realizzazione di queste opere infrastrutturali. Entro il 15 luglio sarà inoltre presentata la bozza di misure per il prossimo Psr e le Regioni intendono favorire la pratica della sommersione invernale delle risaie per permettere la ricarica delle falde acquifere sotterranee e il miglioramento delle sostanze organiche del terreno.

marco brustia

«L’incontro – Spiega Brustia – è stato molto positivo, in quanto la condivisione delle iniziative tra le Regioni era l’obiettivo del protocollo recentemente firmato, tenendo conto che tra Piemonte e Lombardia si estende la produzione risicola per la quasi totalità della produzione italiana. Come Cia abbiamo sollecitato le Regioni per sfruttare al massimo la risorsa idrica dei fiumi per superare la fase di emergenza e cercare di ridurre i danni. Sollecitiamo inoltre la Valle d’Aosta perché collabori al rilascio delle acque a valle da parte dei bacini alpini. Infine, dopo che è stato decretato lo stato di calamità, chiediamo un sistema di ristori più veloce: se le aziende agricole non riusciranno ad arrivare al raccolto, saranno a rischio fallimento, segnate già dalle difficoltà dell’aumento dei costi di gasolio agricolo, concimi, energia e materie prime».

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Pubblicato il 26 Giugno 2022
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