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Nell’area dell’ex Ceramica inaugurate le residenze color “Blu Laveno”

L'area residenziale è stata nominata Archea ed è curata dell'architetto Marco Casamonti. Le casa sono parte del più ampio progetto di riqualificazione dello spazio dove prima c'era la storica fabbrica di ceramiche

A Laveno Mombello l'inaugurazione delle Case Blu nell'area dell'ex Ceramica

Piastrelle di ceramica blu che richiamato i colori del Lago Maggiore e le tradizioni del territorio. Facciate che riflettono il sole, creando l’idea di movimento e di connessione con l’acqua. A Laveno Mombello è stata inaugurata questa mattina (venerdì 15 ottobre) l’area residenziale Archea, curata dell’architetto Marco Casamonti.

Parte del più ampio progetto di riqualificazione dell’ex fabbrica della Ceramica, si tratta di ventisei residenze facilmente riconoscibili per la particolarità della forma, ma anche perché sono rivestite di piastrelle di ceramica blu. «Il blu di Laveno Mombello – ha spiegato l’architetto Marco Casamonti -. Quando dovevamo realizzarlo non abbiamo fatto altro che guardarci intorno e scoprire gli elementi che già c’erano. Chi guarda queste case con attenzione può scoprire che in realtà conservano molti elementi antichi». Un piccolo borgo residenziale, collegato agli altri edifici da una scalinata centrale che porta al nuovo slargo raggiungibile alla fine di Viale De Angelis. A dare il benvenuto agli ospiti Hans Martin Pohl di Pohl Immobilien, proprietario dell’area, che ha ringraziato i presenti e che ha spiegato che il lotto potrebbe essere concluso entro l’anno prossimo. 

Le case “Blu Laveno” dunque, si inseriscono in un ampio progetto che negli anni ha coinvolto le diverse amministrazioni, anche tra polemiche e carte in tribunale. All’inaugurazione di questa mattina era presente anche l’ex sindaco Ercole Ielmini che nel 1990 ha approvato, con la sua giunta, il PGT per destinare l’area ad uso turistico, ricettivo e alberghiero. «Qui sorgeva la storica Ceramica lavenese – spiega Ielmini -. Quando ha cessato la sua attività, negli anni Ottanta, si è iniziato a pensare alla destinazione d’uso dell’area». Viene quindi realizzato un primo progetto a firma dell’architetto Geatano Lisciandra, ma nel 2015 la proprietà decide di indire un concorso di idee a livello nazionale. «Da quel progetto sono stati scelti i cinque architetti che hanno sviluppato i cinque progetti». Al momento ne sono stati realizzati tre, oltre ad Archea di Marco Casamonti, è stato realizzato l’Hotel De Charme a firma da Cino Zucchi e le residenze di Leonardo Cavalli. I prossimi step prevedono la realizzazione delle residenze del danese Olav Langenkamp, entro il 2022, e le residenze a firma di Gianpiero Peia.

«È interessante ascoltare da architetti così quotati cosa c’è dietro questa trasformazione che interessa Laveno Mombello – commenta Fabio Bardelli, assessore all’urbanistica di Laveno Mombello –. Oggi dobbiamo essere capaci di vivere un’epoca che non dimentichi il passato e guardi al futuro. Per questo l’amministrazione comunale collaborerà con i progettisti di questa operazione per fare in modo che sia accentuato il carattere di sostenibilità e che questo diventi uno spazio urbano ad uso di tutti e per tutti».

Nell’area è prevista anche la realizzazione di un’area ipogea aperta destinata al pubblico: «È ancora prevista dalla convenzione iniziale stipulata dall’amministrazione con il comune – spiega il sindaco Luca Santagostino.- Abbiamo incontrato i proprietari per capire come renderla più funzionale». 

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Pubblicato il 15 Ottobre 2021
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