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“Mi sto per buttare nel fiume”. Salvato dai carabinieri di Luino

Protagonista un 18enne in crisi, che ha cercato aiuto con una telefonata

Foto del giorno settembre 2020

Sono tante le forme in cui si esprime il disagio dei ragazzi in questo periodo. E se alcuni sono violenti verso gli altri (molto si è discusso delle risse “urbane”, come quella di Gallarate), si stanno moltiplicando anche gli atti di autolesionismo e i tentati suicidi.

Una richiesta di aiuto e attenzione, che a volte è esplicita. Così è avvenuto a Luino nel tardo pomeriggio di mercoledì, quando un ragazzo di 18 anni ha chiamato i carabinieri dicendo di volerla fare finita e annunciando che si sarebbe gettato nel fiume Tresa.

I militari della compagnia di Luino, guidata dal capitano Alessandro Volpini, sono intervenuti subito, hanno individuato il ragazzo sulla passerella pedonale che scavalca il fiume e l’hanno soccorso. Il ragazzo, di origine straniera, è stato poi affidato alle cure degli operatori sanitari.

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Molte persone trovano difficile e imbarazzante parlare di suicidio: può essere forte il senso di vergogna che può accompagnare questi pensieri. Ancora più forti possono essere queste emozioni se si pensa di confidarsi con parenti e amici. Potrebbe risultare più facile parlarne con chi non è coinvolto direttamente. Se sentite di aver bisogno, potete chiamare il Numero Verde 800 334343, attivo h24: è il servizio Inoltre attivato da Regione Veneto (alla risposta c’è un breve messaggio registrato, subito dopo risponde l’operatore). Un altro servizio è quello di Telefono Amico

Pubblicato il 15 Gennaio 2021

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