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Lega ticinesi, ancora attacchi ai frontalieri, Bianchi: “Rispetto per i lavoratori italiani“

Lorenzo Quadri chiede di lasciare a casa oltre la metà dei frontalieri. Il sindaco di Luino chiede una presa di distanza da parte della Lega di Salvini

«Ho letto le dichiarazioni della Lega dei Ticinesi, e sono assolutamente parole da censurare . Sarebbe importante che anche le autorità regionali e nazionali dichiarassero la loro riprovazione stigmatizzando le affermazioni dell’esponente della lega ticinese in modo ufficiale chiedendo rispetto per i lavoratori frontalieri italiani che hanno garantito benessere economico ai loro territori e sicurezza sanitaria in tutti questi anni».

Lo fa sapere il sindaco di Luino Enrico Bianchi in seguito all’ennesimo attacco da parte di Lorenzo Quadri, consigliere nazionale ed esponente della Lega dei ticinesi che si è espresso in maniera dura sulla presenza dei frontalieri in Ticino dopo le decisioni del Governo italiano nel fermare alcuni collegamenti ferroviari.

Secondo Quadri a Giuseppe Conte il «novello avversario della mobilità transfrontaliera, va benissimo che i 70mila frontalieri entrino tutti i giorni in Ticino: altrimenti non avrebbero la pagnotta. E ancora meglio gli va ricevere ogni anno i 100 milioni di ristorni. Quindi, per venire incontro a “Giuseppi” e a sostegno della salute di tutti, visto che giustamente in tempi di pandemia da stramaledetto virus cinese bisogna limitare gli spostamenti transfrontalieri, cominciamo a lasciare subito a casa i 45mila frontalieri che lavorano nel terziario“, scrive il politico ticinese.

«Nel momento difficile che tutto il mondo sta vivendo, circa il 50% dei lavoratori della sanità svizzera sono italiani, senza di loro gli ospedali e le case di riposo chiuderebbero, mi auguro che su questo anche le autorità svizzere facciano qualche seria riflessione. La stessa riflessione e presa di distanza venga fatta anche dagli esponenti leghisti italiani», conclude il sindaco di Luino

Pubblicato il 08 Dicembre 2020
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