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Siccità Ticino, “a rischio l’ecosistema patrimonio Unesco e le produzioni agricole”

Il Parco della valle del Ticino chiede la convocazione urgente del tavolo tecnico. "L’acqua quando c’è va conservata"

fiume ticino estate 2020 angela visalli

«L’acqua quando c’è va conservata». Il Parco Lombardo della Valle del Ticino da anni segnala la necessità che siano assunte misure per conservare più acqua possibile nel Lago Maggiore, mantenendo il livello di + 1,50 metri tutto l’anno, per poi utilizzarla nei momenti critici che oramai si ripetono annualmente.

«L’attuale situazione era prevedibile – spiega il direttore del Parco del Ticino, Claudio Peja – ed è l’evoluzione di ciò che si sta verificando negli ultimi anni. Pur cadendo la stessa quantità d’acqua annuale, la stagione delle piogge si è spostata in autunno, portando a prolungati periodi siccitosi in primavera/estate. Alla luce di ciò è necessario ridiscutere la gestione delle acque dando priorità all’interesse pubblico».

«A giugno – continua Peja – il Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino del fiume Po ha autorizzato di diminuire il livello di accumulo del Lago Maggiore da 1,35 metri a 1,25 metri, perdendo quella capacità di riserva che oggi sarebbe tornata molto utile. I rischi di eventi alluvionali, non si verificano in maniera significativa da diversi anni e comunque sono prevedibili avendo dati meteo che li anticipano di 72 ore. Per contro, i lunghi periodi siccitosi degli ultimi anni, stanno provocando ingenti danni agli elementi che compongono la biodiversità e a tutte le attività, in particolare quelle agricole, con danni al suolo che per essere recuperati necessitano di periodi lunghi diversi anni».

Inoltre, come ampiamente dimostrato da studi mondiali, la presenza di superfici d’acqua svolge un effetto importante sulla mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici. L’acqua rilasciata senza necessità scorre verso valle senza alcun beneficio e quindi non potrà essere utilizzata nei momenti come quello che stiamo vivendo.

D’altra parte l’acqua viene usata anche per altri usi, ad esempio per le centrali elettriche (complici i condizionatori, è lontano il tempo in cui estate significava minore uso dell’acqua). «Questo atteggiamento di non consentire la massima riserva di acqua nel lago Maggiore, tra l’altro a costo zero, va assolutamente cambiato» aggiunge il consigliere Massimo Braghieri.
«L’invito è pertanto a riflettere se la vita di ecosistemi complessi, che sono tra l’altro patrimonio dell’Unesco, e l’attività agricola dell’area più importante d’Italia con oltre 7000 aziende sono valori da preservare prioritariamente. Senza contare che mantenere il livello del lago Maggiore basso obbliga l’Ente regolatore a continue manovre che hanno effetti negativi a valle non solo sotto l’aspetto ambientale ma anche di sicurezza e stabilità delle sponde».

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Il consigliere delegato del Parco della valle del Ticino, Massimo Braghieri, chiede una convocazione urgente del tavolo tecnico al fine di valutare l’andamento stagionale e conseguentemente le azioni da intraprendere per assumere le decisioni necessarie a mitigare gli effetti in presenza di situazioni come quella attuale, anche mettendo in atto altre misure che permettano di aumentare le riserve idriche, ragionando a livello di bacino.

Pubblicato il 25 Agosto 2020
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