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Verbania: cosa contengono i “fondi” Chiara e Sereni

Lo spiega in una nota l'Associazione Amici di Piero Chiara: “Due luinesi diversi, l’uno scrittore e l'altro poeta, uniti nella cultura e nell’amicizia“

Avarie

Sabato 18 maggio 2019 riapre Palazzo Verbania che conterrà il Fondo Piero Chiara e il Fondo Vittorio Sereni.
Due luinesi diversi, l’uno scrittore e l’altro poeta, uniti nella cultura e nell’amicizia. Ma cosa contengono i due “fondi” dedicati agli altrettanti maestri di prosa e poesia?

IL FONDO CHIARA – Il Fondo Piero Chiara di Luino fu costituito nel maggio del 1999 con l’acquisto da parte del Comune di Luino dell’Archivio privato Piero Chiara, appartenente al figlio Marco Chiara. Tale fondo è composto da stesure manoscritte e dattiloscritte, con correzioni e varianti, dalla prima redazione alla versione definitiva, dei romanzi e di numerosi racconti, delle sceneggiature di alcuni romanzi e di qualche racconto, trasposti, nel tempo, in film o sceneggiati televisivi. Ogni opera è corredata da un ricco materiale preparatorio consistente
in appunti, ritagli di giornali con informazioni concernenti gli argomenti da trattare, dati bibliografici, schede informative, lettere, documentazione iconografica.
Sono inoltre presenti saggi (su G. Casanova, G.D’Annunzio, A. Manzoni, C. Porta etc.), introduzioni, presentazioni e recensioni di libri (D. Buzzati, L. Erba, G. P. Bona, A. Moravia, U. Saba, L. Sciascia, G. Zoppi, etc.), reportages (Viaggio in Spagna e in Portogallo), approfondimenti giornalistici, progetti di nuove opere, presentazioni di cataloghi e mostre d’arte (G. Carnovali, S. Dalì, A. e V. Frattini, F. Gentilini, R. Guttuso, V. Tavernari, G. Viviani, etc.), copie di quotidiani italiani ed elvetici con cui Chiara collaborava («Giornale del Popolo», «Illustrazione Ticinese», «Il Quotidiano», «L’Italia», «La Prealpina»).

IL FONDO SERENI – Il Fondo Vittorio Sereni comprende quaderni di poesie, prose e traduzioni, fascicoli contenenti autografi, manoscritti o dattiloscritti, fogli inediti, testi critici, documenti riguardanti le fasi di elaborazione di tutti i testi creativi, pareri editoriali, traduzioni di importanti autori e l’intera corrispondenza personale, circa 6mila lettere, con Anceschi, Betocchi, Caproni, Caretti, Char, Fortini, Luzi, Montale, Quasimodo, Moretti, Parroncini, Pasolini, Pratolini, Saba, Ungaretti e Vittorini. Vi è poi il Fondo Mondadori e nel novembre 2007 si è aggiunta la biblioteca personale del poeta. Il Fondo Sereni prima di essere acquisito dal Comune di Luino è stato conservato nella sua casa di Milano.
Negli anni successivi alla morte del poeta nel febbraio del 1983, la moglie Luisa e la figlia Maria Teresa si dedicarono a riordinare le carte dello scrittore, aggiungendo loro appunti riguardo alla cronologia e alle circostanze di genesi dei testi e i precisi riferimenti alle persone citate o alluse. Nel 1995 Dante Isella, in occasione della sua edizione critica delle poesie di Sereni, realizzò una provvisoria catalogazione del materiale. Nel dicembre 1998 il fondo è stato acquisito dal comune di Luino e dalla Regione Lombardia. Nel 2002-2004 il fondo si è ulteriormente arricchito grazie alla donazione da parte degli eredi di Sereni di 37 libri d’arte con opere originali di vari artisti, accompagnate da scritti dell’autore. Nel 2005, la famiglia Sereni donò tutti i materiali restanti ancora in suo possesso. Ora inoltre tutto questo sarà totalmente digitalizzato.

Pubblicato il 15 Maggio 2019
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